Il presidente del Consiglio europeo sarà sostituito dal Antonio Costa a partire dal 1 dicembre
L’Europa dovrebbe rimettersi in gioco, deve ricostruire un’economia competitiva e aver più sovranità, altrimenti il rischio che corre è quello di diventare il “museo del mondo”. E’ quanto ha spiegato a The European Newsroom Charles Michel, politico belga, presidente del Consiglio europeo il cui mandato è in scadenza. Dal 1 dicembre gli succederà il portoghese Antonio Costa.
Sull'”autonomia strategica” che l’Europa dovrebbe avere (e da cui è ben lontana) Michel spiega: “So che ci sono ancora delle sfide, ma in questo campo, grazie alla sequenza delle crisi, abbiamo fatto più progressi negli ultimi cinque anni che negli ultimi trent’anni”. Il politico belga commenta poi la dipendenza dagli USA e la sensazione che il futuro dell’Europa dipenda dalle presidenziali statunitensi del 5 novembre: “Non voglio che i miei figli o nipoti dipendano da chi sarà il prossimo presidente degli Stati Uniti, della Cina o della Russia. Voglio che mantengano il controllo sul loro destino perché noi in Europa decidiamo il nostro futuro”.
Michel ha parlato anche di migrazioni, una “sfida politica” che Bruxelles non dovrebbe avere paura di affrontare con modi “operativi e concreti”, e il riferimento è alla discussa intesa tra Italia e Albania per realizzare degli hotspot sulla sponda orientale dell’Adriatico.
Serve poi un’ulteriore spinta per il “progetto unico europeo”, per esempio con l’unione dei capitali e con un rafforzamento dell’industria e della difesa europee. Michel ha auspicato anche un allargamento dell’Unione, con particolare riferimento ai Balcani e ha espresso dubbi sul voto “a maggioranza” ammettendo tuttavia che la mancanza di unità impedisce all’Ue di contare. E l’esempio è il Medio Oriente: “Dovremmo essere più ambiziosi ed evitare il veleno dei doppi standard: temo cosa scopriremo quando Gaza sarà riaperta”.