Moldova: domenica si vota alle presidenziali e al referendum su adesione alla UE

Secondo i sondaggi d’opinione il 63% degli elettori della Moldova appoggia l’ipotetica adesione all’Unione europea

Maia Sandu

Domenica, 20 ottobre, circa 3,3 milioni di aventi diritto al voto, dei quali soltanto 2,7 milioni abitano in Moldova, saranno chiamati alle urne per eleggere il presidente di questa repubblica ex sovietica, schiacciata tra l’Ucraina e la Romania, ma anche per pronunciarsi al referendum consultivo sul futuro europeo della Moldova.

Per quanto riguarda le presidenziali questa volta a sfidare il presidente uscente, Maia Sandu (nella foto), non c’è più il leader filorusso del partito Socialista ed ex presidente della Moldova, Igor Dodon, che ha deciso di non partecipare alla corsa elettorale, lasciando questo ruolo all’ex procuratore generale, Aleksandr Stoianoglo. Come scrive la stampa moldava Stoianoglo è una figura politica meno nota e popolare di Dodon, perciò rischia di non farcela contro Sandu, “sicura di arrivare almeno al secondo turno, grazie al 36% delle preferenze attestatele nei più recenti sondaggi”, mentre per Stoianoglo vorrebbe votare il 10% degli elettori.

A chiudere la trojka dei candidati più favoriti alle presidenziali moldave c’è Renato Usatii (7,5% delle possibili preferenze), ex sindaco di Balți, la seconda maggiore città dopo la capitale Chisinau. Usatii partecipò alle presidenziali del 2020 e arrivò terzo dopo Sandu e Dodon. In totale nelle schede elettorali gli elettori moldavi troveranno 11 candidati, molti dei quali hanno scarse possibilità di arrivare al secondo turno. L’eventuale ballottaggio per la presidenza si terrà il prossimo 3 novembre.

Nell’ambito del referendum consultivo ai cittadini sarà proposto di decidere se inserire nel testo della Costituzione il “riferimento all’adesione all’Unione europea come obiettivo irreversibile del futuro della Moldova”. Secondo i recenti sondaggi d’opinione il 63% degli elettori moldavi è favorevole all’integrazione europea, in aumento negli ultimi mesi che ha portato tale percentuale dal 57 per cento dello scorso aprile. Qualora i risultati dei sondaggi dovessero essere confermati domenica alle urne, pochi dubbi rimarrebbero riguardo all’esito del referendum consultivo.