Si teme una bassa affluenza alle urne e il presidente uscente, Maia Sandu, si è rivolto con un appello agli elettori, affinché si rechino alle urne per esercitare “il proprio diritto di scelta”.
In Moldova, una delle 15 repubbliche ex sovietiche al confine tra l’Ucraina e la Romania, sabato, 2 novembre, è scattata la giornata di “silenzio elettorale”, mentre i 2,4 milioni di elettori saranno nuovamente chiamati domenica alle urne nell’ambito del ballottaggio per le elezioni presidenziali.
Il 3 novembre, si sfideranno l’attuale presidente in carica, Maia Sandu, politico apertamente filo-occidentale ed europeista, ed Aleksandr Stoianoglo, uno dei leader del Partito socialista della Moldova (PSRM), che si trova sulle posizioni di riavvicinamento alla Russia. Al primo turno delle elezioni, che si era tenuto il 20 ottobre scorso, Sandu era riuscita a conquistare il 41,88% dei consensi degli elettori, mentre Stoianoglo aveva raccolto il 26,37% dei voti favorevoli.
L’affluenza alle urne al primo turno è stata piuttosto bassa: appena del 51,4 per cento. Per questo motivo venerdì, prima che si scattasse la giornata di “silenzio elettorale” Sandu ha pubblicato sui social un videomessaggio in cui ha invitato gli elettori moldavi a recarsi alle urne per esercitare “il proprio diritto di scelta”.
Ma i rappresentanti della comunità dei cittadini della Moldova in Russia, che conta oltre 340.000 di aventi diritto al voto, ha accusato le autorità di Chisinau, la Commissione per le elezioni della Moldova, di aver “escluso la maggioranza assoluta degli elettori moldavi, residenti in Russia, dal voto nel il primo turno”.
A titolo di confronto, che illustra molto bene la manipolazione del voto da parte delle autorità della Moldova: in Italia, dove vivono e lavorano 109.000 elettori moldavi saranno allestiti 60 seggi per permettere ai cittadini moldavi di partecipare al voto, mentre in Russia per oltre 340.000 elettori moldavi ne saranno aperti soltanto 5 seggi.
La Commissione elettorale centrale della Moldova non ha reagito a queste accuse e ha avvertito che sabato e domenica (2-3 novembre 2024, per chi legge) “non è consentito svolgere o diffondere attività e materiale elettorale”.