Il Papa: Molto difficile la redenzione per i corrotti

Financial Times: "Corruzione è l'ostacolo principale che non permette all'Ucraina di entrare nell'Unione europea".

All’Angelus, del 1° ottobre, davanti ai 20.000 fedeli e i pellegrini riuniti in Piazza San Pietro, Papa Francesco ha condannato ancora una volta la piaga della corruzione, che sta torturando il mondo.
Affacciandosi alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano Francesco ha sottolineato che “per il peccatore c’è sempre speranza di redenzione”, mentre per il corrotto, invece, “è molto più difficile”. Infatti “i suoi falsi ‘sì’, le sue parvenze eleganti ma ipocrite e le sue finzioni diventate abitudini sono come uno spesso ‘muro di gomma’, dietro al quale si ripara dai richiami della coscienza. E questi ipocriti fanno tanto male Fratelli e sorelle, peccatori sì – lo siamo tutti –, corrotti no! Peccatori sì, corrotti no!”, è stato il messaggio lanciato dal Papa.
Il giorno prima del discorso di Papa Francesco l’autorevole quotidiano britannico Financial Times ha pubblicato un lungo articolo del titolo “Combattere la corruzione in Ucraina” nel quale la corruzione insieme al disprezzo della legge in Ucraina sono stati definiti “due ostacoli principali che non permettono al Paese di Zelenski di entrare nell’Unione Europea”. La corruzione è la prima delle obiezioni che pone chi è contrario all’ingresso accelerato di Kiev nell’UE. Non è un fenomeno occasionale, ma la piaga sistemica le cui metastasi si sono proliferati in tutti i settori dell’organismo statale ucraino.
E gli esempi della corruzione dilagante in Ucraina di certo non mancano. Come ha scritto in un articolo analitico il portale Internet HuffingtonPost “dall’inizio del 2023 gran parte dell’esecutivo ucraino è stata sferzata dal terremoto corruzione: a partire dal vice capo della segreteria del presidente Zelensky Kyrylo Tymoshenko, individuato alla guida di un Suv Chevrolet destinato agli aiuti umanitari, si sono dimessi quattro viceministri, cinque governatori regionali e un assessore chiave. Il viceministro per le Infrastrutture Vasyl Lozynsky è stato bloccato dalla polizia anticorruzione mentre incassava una mazzetta da 350 mila dollari sui contratti per la fornitura di generatori elettrici. A seguire si sono dimessi ben 15 funzionari ucraini. A maggio l’arresto del capo della Corte Suprema, Vsevolod Kniaziev, per una tangente da 2,7 milioni di dollari”, ha scritto l’editorialista di HuffingtonPost, Nadia Boffa.