La popolarità del Primo ministro conservatore, Rishi Sunak, scende ai minimi storici: l’86% degli elettori britannici vuole un leader nuovo
La transizione energetica sta segnando il passo e la Gran Bretagna fa marcia indietro sui propri impegni ambientali. E c’è chi sta già parlando di un “dietrofront” di Londra sull’energia “verde” e più in generale sul clima.
In un discorso alla Nazione il Primo ministro britannico, Rishi Sunak, ha annunciato che l’entrata in vigore del criticatissimo divieto di vendere auto nuove a benzina o diesel “sarà rinviato di almeno cinque anni”, dal previsto 2030 al 2035.
Nelle ultime settimane la popolarità del Premier conservatore è scesa ai minimi storici. L’ultimo sondaggio d’opinione pubblica, condotto dall’istituto demoscopico IPSOS, i cui risultati sono stati pubblicati dal giornale inglese The Guardian, sono davvero disastrosi per Sunak. Il numero di elettori “delusi”, che saranno chiamati alle urne per le elezioni politiche – in programma in Gran Bretagna tra la fine del 2024 e le prime settimane del 2025 – ha raggiunto la quota del’86%, incluso un 65% di elettori del partito Conservatore.
E per conquistare le simpatie della gente Sunak ha deciso di rivedere completamente gli obiettivi “verdi” del suo Governo. Una delle misure che ha suscitato aspre critiche e proteste da parte della popolazione prevedeva l’obbligo di “sostituire le caldaie a gas ‘inquinanti’ con pompe di calore”. E ora Sunak nel suo discorso, trasmesso dalla residenza a Downing Street, ha annunciato che “la decisione è stata rinviata a oltranza”, perché le pompe di calore risultano ancora “troppo costose per la famiglia media britannica”.
Ma l’OK fino al 2035 per le auto a benzina e diesel, nonché l’alt alle pompe di calore sono stati solo l’inizio di una lunga lista delle “revisioni” di Sunak. Il Governo conservatore ha dunque deciso che i proprietari di casa non “avranno più l’obbligo di fare lavori di isolamento termico”, non verranno imposte nuove tasse sui biglietti aerei per “scoraggiare la gente dal volare”, non verranno introdotte regole più severe sulla “raccolta differenziata di rifiuti”, non verrà tassata la carne per “ridurre i consumi aumentando gli acquisti di alimenti sani come frutta e verdura”.
E ora, per capire se il dietrofront di Rishi Sunak ha davvero funzionato o no, bisogna aspettare i risultati di un nuovo sondaggio d’opinione.