Nagorno-Karabakh, i separatisti armeni depongono le armi

Le forze separatiste armene di Nagorno-Karabakh si sono arrese accettando il cessate il fuoco un giorno dopo che l’Azerbaigian aveva iniziato un attacco per prendere il controllo del territorio.

L’accordo è in vigore dalle ore 13 di mercoledì 20 settembre: gli armeni hanno accettato il disarmo mente nella giornata di giovedì inizieranno i colloqui che andranno a definire il futuro della zona, territorio azero, e dell’etnia armena che lì risiede.

“Le autorità della Repubblica di Artsakh (il nome armeno del Nagorno-Karabakh, ndr) accettano la proposta del comando del contingente di pace russo di cessare il fuoco”, hanno dichiarato in una nota. In mattinata le forze azere avevano dichiarato di aver “neutralizzato posizioni di combattimento, veicoli militari, postazioni di artiglieria e di missili antiaerei, stazioni radio e altri mezzi militari appartenenti alle forze armate armene”.

I separatisti e Baku hanno accettato la proposta di cessate il fuoco dei peacekeeper russi: si è così congelata l’escalation militare nella regione del Nagorno-Karabakh alle condizioni azere che nelle scorse ore, alla richiesta armena di un cessate il fuoco e di una ripresa dei negoziati, avevano risposto che l’unica soluzione sarebbe stata la resa. La città azera di Yevlakh, sarà la sede dei negoziati.