Sono i dati diffusi dal Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia (UNICEF)
Oltre 2200 persone sono disperse nel Mediterraneo nel 2024 e 1700 sono state le vittime solo nel Mediterraneo centrale. Sono i dati diffusi dal Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (UNICEF) dopo l’ultima tragedia avvenuta al largo della costa di Lampedusa (Italia), dove un barchino che era partito da Zuwara, in Libia, si è ribaltato ed è affondato con un bilancio di 20 dispersi, tra cui donne e bambini.
“Una persona ogni cinque di tutte quelle che migrano attraverso il Mediterraneo sono minorenni. La maggior parte di loro fugge da conflitti violenti e dalla povertà”, spiega Regina De Dominicis, direttrice dell’Ufficio regionale dell’Unicef per l’Europa e l’Asia centrale. De Dominicis ha lanciato anche un appello ai governi di utilizzare il Patto sulla migrazione e l’asilo: “Ciò include la garanzia di percorsi sicuri e legali per la protezione e il ricongiungimento familiare (dei bambini, ndr), nonché operazioni coordinate di ricerca e salvataggio, sbarchi sicuri, accoglienza su base comunitaria e accesso ai servizi di asilo”. Il dirigente di UNICEF spiega anche che “I governi devono affrontare le cause profonde della migrazione e sostenere l’integrazione delle famiglie nelle comunità ospitanti, assicurando che i diritti dei bambini siano protetti in ogni fase del loro viaggio”.