Netanyahu a Biden: “Israele continuerà guerra”

Gaza: un nuovo raid israeliano è costato la vita ad almeno 70 persone, mentre il ministero della Sanità palestinese ha reso noto che il tragico bilancio è salito a 20.424 morti. Anche l'esercito israeliano conta le sue vittime: nella notte di Natale altri 8 soldati delle forze della Difesa sono stati uccisi.

Nel corso di una conversazione telefonica con il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha sottolineato che “la guerra contro Hamas continuerà fino al raggiungimento di tutti i suoi obiettivi”. Netanyahu ha “espresso apprezzamento per la posizione degli USA in sostegno di Israele al Consiglio di sicurezza dell’ONU”.

Da parte sua il presidente statunitense ha dichiarato di “non aver chiesto” a Netanyahu un cessate il fuoco nella guerra tra Israele e Hamas. “Ho avuto una lunga conversazione con Netanyahu ed è stata una telefonata privata”, ha dichiarato Biden ai giornalisti, sottolineando però la “necessità di proteggere la popolazione civile”, compresi coloro che sostengono l’operazione di aiuto umanitario, nonché “l’importanza di consentire ai cittadini di allontanarsi in sicurezza dalle aree in cui sono in corso i combattimenti”. Secondo i media israeliane, la telefonata tra Biden e Netanyahu sarebbe durata 45 minuti mentre il presidente americano avrebbe comunque discusso con Netanyahu anche di un eventuale “ridimensionamento” dell’offensiva israeliana.

Intanto le autorità palestinesi hanno denunciato un nuovo raid israeliano che sarebbe costato la vita ad almeno 70 persone. Secondo le fonti di Hamas l’avizione dello Stato ebraico “ha colpito il campo profughi di Al-Maghazi, nel centro della Striscia di Gaza”. Come ha detto il portavoce del ministero della Sanità palestinese, Ashraf al-Qudra, il bilancio delle vittime della guerra con Israele “è così salito a 20.424 morti”.

Le operazioni delle Forze della difesa di Israele (IDF) continuano con i combattimenti accaniti in tutta la Striscia di Gaza. Come ha precisato a Tel Aviv un portavoce del ministero della DIfesa “nelle ultime 24 ore sono stati colpiti circa 200 obiettivi di Hamas”. “Nel nord di Gaza – ha detto – le truppe israeliane hanno individuato un deposito di armi di Hamas all’interno di una struttura civile”. E nella notte di Natale l’esercito israeliano ha annunciato la morte di altri 8 soldati uccisi in combattimento nel nord e nel centro della Striscia, mentre dall’inizio dell’operazione di terra, il bilancio dei militari caduti in battaglia è ora di 152.

Sullo sfondo di combattimenti cruenti è passata in secondo piano la sorte di molte decine di ostaggi che si trovano ancora in mano a Hamas. E Sarah Netanyahu, la moglie del premier israeliano, si è rivolta con una lettera personale a Papa Francesco, chiedendo il “personale intervento del Santo Padre” per la situazione degli ostaggi israeliani. “Sua Santità – ha scritto – Le chiedo un Suo personale intervento in questo tema. La prego di usare la Sua influenza per chiedere il rilascio degli ostaggi senza condizioni e senza indugio”.

Sarah Netanyahu, secondo la quale l’intervento del Pontefice “potrebbe far pendere l’ago della bilancia e salvare vite preziose”, ha anche chiesto a Bergoglio “di fare appello alla Croce Rossa di visitare tutti gli ostaggi e consegnare loro medicine vitali”.