“Nell’universo ci sono miliardi di galassie, nella nostra galassia ci sono miliardi di pianeti, ma c’è una sola Terra. Prendiamocene cura”
Questo il tema della giornata istituita nel 1972, quando venne adottata la Dichiarazione di Stoccolma che definì i 26 principi sui diritti e le responsabilità dell’uomo in relazione all’ambiente.
La Giornata mondiale dell’Ambiente ha come obiettivo la sensibilizzazione circa il surriscaldamento globale, la perdita di habitat che mette a rischio 1 milione di specie e l’inquinamento di aria, terra e acqua.
In particolare, la terra si sta scaldando a un ritmo più veloce di quanto l’uomo riesca ad adattarsi, per questo i governi di tutto il mondo si sono impegnati a vari livelli per migliorare l’impatto ambientale dei rispettivi stati, anche se solo il 18% della spesa annunciata (368 miliardi di dollari su 14,6 trilioni) può essere considerata “green”, come emerge da un’analisi sulla spesa della 50 economie più forti svolta dall’Economic Recovery Project di Oxford e dal Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente.
Le Nazioni Unite hanno stabilito degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile che permetterebbe di trovare soluzioni che salvaguardino l’ambiente, quindi la salute del pianeta e quindi delle popolazioni senza andare a scapito dell’economia. Investire della decarbonizzazione e nella “ripresa verde” può anzi ridurre la povertà estrema fino al 15%.
Il tema della Giornata mondiale dell’Ambiente 2023 è incentrato sull’inquinamento da plastica, un problema al centro dell’attenzione pubblica ormai da qualche anno e che può essere affrontato adottando “le 3 R”: riciclo, riuso e riduzione.
Ottimizzare il riciclo porterebbe a un 20% di plastica dispersa in meno (fino al 50% eliminando i sussidi ai combustibili fossili e rafforzando le linee guida per migliorare la riciclabilità), il riuso consentirebbe di avere un ulteriore taglio del 30% dell’inquinamento nei prossimi 17 anni mentre il riorientando della produzione utilizzando materiali alternativi un ulteriore decremento del 17%.