L’edificio a Gaza City, il principale centro abitato della Striscia di Gaza, dove si trova la sede del Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP) è stato “bombardato”, causando “un numero significativo di morti e feriti”. Lo ha dichiarato l’amministratore dell’UNDP, Achim Steiner. “L’ufficio di Gaza è stato bombardato, stiamo ricevendo le informazioni di morti e feriti tra coloro che cercavano rifugio nel nostro complesso. Questo è sbagliato sotto ogni aspetto. I civili, le infrastrutture civili e l’inviolabilità delle strutture delle Nazioni Unite devono essere sempre protetti”, ha detto Steiner.
I segnali di allarme sono arrivati anche dal segretario generale dell’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS), Tedros Adhanom Ghebreyesus, secondo il quale “sono stati persi tutti i contatti”, con l’ospedale di Al Shifa, situato sempre a Gaza City, intorno al quale si stanno svolgendo intensi combattimenti tra il movimento islamista Hamas e i militari israeliani. “L’OMS è molto preoccupata per la sicurezza del personale sanitario, dei centinaia di pazienti malati e feriti e dei neonati che hanno bisogno di assistenza respiratoria, così come degli sfollati che si trovano all’interno dell’ospedale”, ha scritto Tedros sul social X (ex Twitter).
Dopo gli appelli delle Nazioni Unite le Forze di difesa israeliane (IDF), hanno annunciato che domenica avrebbero aiutato a evacuare i neonati presenti nella struttura sanitaria, completamente circondata. Secondo l’organizzazione non governativa israeliana Physicians for Human Rights Israel, nell’ospedale Al Shifa “si trovano circa 40 neonati sarebbero in pericolo di vita a causa della mancanza di elettricità dovuta alla carenza di carburante”.
Infine sabato sera l’aviazione israeliana ha colpito alcune “infrastrutture terroristiche” nel territorio della Siria a seguito di un attacco missilistico proveniente dal territorio siriano e diretto verso le alture di Golan.