La riduzione della produzione di greggio è stata estesa fino al primo dicembre del 2024
Nel corso di una riunione straordinaria in formato di videoconferenza i ministri dell’Energia di otto Stati-membri dell’Organizzazione dei Paesi esportatori del Petrolio (OPEC) hanno deciso di “rinviare di due mesi l’aumento graduale delle loro rispettive produzioni di greggio”. L’annuncio è stato dato dal ministero dell’Energia dell’Algeria che in comunicato stampa ha scritto che la “ripresa della produzione è stata posticipata al 1° dicembre del 2024”. Secondo il comunicato la “decisione riflette l’impegno degli otto Paesi dell-OPEC a mantenere la stabilità del mercato petrolifero mondiale per non permettere nuovi bruschi oscillazioni delle quotazioni”.
Oltre al ministro dell’Energia algerino, Mohamed Arkab, alla riunione online hanno partecipato gli omologhi dell’Arabia Saudita, Paese-leader dell’OPEC, dell’Iraq, del Kuwait, del Kazakistan, dell’Oman, della Russia ed degli Emirati Arabi Uniti. Tutti questi Paesi produttori del petrolio stanno da mesi rispettando la decisione comune dell’OPEC riguardo ai cosiddetti “tagli volontari alla produzione”.
Secondo il comunicato del ministero dell’Energia algerino, “durante l’incontro i ministri hanno discusso dei recenti sviluppi del mercato petrolifero internazionale, della situazione dell’industria petrolifera in alcuni Paesi dell’OPEC+ e del come vengono rispettati gli impegni di riduzione della produzione”. In questo contesto è stato sottolineato che le “eccedenze di produzione raggiunte da alcuni Paesi nei mesi precedenti saranno gradualmente compensate a partire da settembre”.
Nel corso della riunione il ministro del Petrolio dell’Iraq, Hayyan Abdul Ghani, ha dichiarato che il suo Paese aveva ridotto la produzione di petrolio a quota 3,3 milioni di barili al giorno (bpd) a partire dal 27 agosto. Il taglio della produzione rientra nell’impegno dell’Iraq nei confronti delle decisioni dell’OPEC+ e in linea con quanto concordato durante la recente visita del Segretario generale dell’OPEC, Haitham al Ghais, a Baghdad. La mossa include anche il taglio del consumo interno di petrolio. Successivamente l’Iraq ha accettato di estendere il taglio aggiuntivo della produzione di oltre un milione di barili al giorno fino alla fine di novembre 2024.