Ora in Cina una nuova minaccia alla crescita. La deflazione

I prezzi al consumo registrano una contrazione dello 0,5%, mentre frenano anche i prezzi alla produzione

La seconda maggiore economia mondiale, quella della Cina, sta scivolando in deflazione. I prezzi al consumo e alla produzione sono in calo. La deflazione è considerata una minaccia molto seria per l’economia cinese: i consumatori di tutte le categorie tendono a rinviare gli acquisti nella speranza di ulteriori riduzioni. La mancanza di domanda può innescare una specie di “reazione a catena” dai tagli della produzione, ai congelamenti di assunzioni da parte delle aziende e addirittura ai licenziamenti di massa dei lavoratori. Aumentano le scorte nei magazzini di prodotti invenduti. L’insieme di questi fattori, molto difficile da gestire, mette a rischio la crescita economica in Cina, programmata al 5% per il 2023.

La deflazione in Cina ha accelerato il passo a novembre, mettendo sotto i riflettori le difficoltà dell’economia nazionale cinese, specie per quel che riguarda il rilancio della domanda interna, ora frenata dalla deflazione. I prezzi al consumo nel mese di novembre hanno registrato una contrazione annua dello 0,5%, dopo la flessione del mese precedente dello 0,2%. Sono stati registrati i ribassi dei prezzi dei generi alimentari – più considerevoli dal novembre del 2020 – che nel periodo ottobre-novembre sono diminuiti rispettivamente del 4% e del 4,2 per cento.

“I prezzi alla produzione – ha inoltre riferito l’Ufficio nazionale di statistica – hanno ceduto il 3% annuo, molto più del -2,6% di ottobre e delle previsioni di mercato di -2,8%”. Si è trattato del 14mo calo mensile consecutivo e del “più ampio da agosto” con un’economia in condizioni più difficili.

I dati sono stati resi pubblici in seguito alle dichiarazioni del presidente cinese, Xi Jinping, secondo il quale la ripresa dell’economia cinese nel periodo post-pandemico è “ancora in una fase critica”, nel mezzo di “crescenti fattori avversi nell’ambiente politico ed economico internazionale”.