Il premier ungherese ha abbandonato prima della chiusura ufficiale il vertice della NATO a Washington per recarsi in Florida da Donald Trump. Il ministro degli esteri ungherese, Peter Szijjarto: “Ci impegneremo ancora per il dialogo”
I richiami “all’ordine” da parte dei vertici politici dell’Unione Europea, tra cui il presidente del Consiglio europeo uscente, Charles Michel, e di alcuni Paesi-membri – il presidente francese, Emmanuel Macron, ha ribadito che il viaggio a Mosca è avvenuto senza mandato dell’UE – hanno lasciato indifferente Viktor Orban, primo ministro dell’Ungheria, Paese presidente di turno dell’Unione europea dal 1° luglio e fino al 31 dicembre 2024. Anche Orban ha riconosciuto il fatto secondo cui la presidenza della UE “non conferisce un incarico nell’ambito della politica estera dei Ventisette”.
Ciononostante il leader ungherese non molla e dopo aver visitato Kiev, Mosca e Pechino, Orban ha lasciato in anticipo giovedì il vertice della NATO di Washington e ha reso visita a Donald Trump nella residenza di Mar-a-Lago, in Florida. Al termine dell’incontro si è detto fiducioso che l’ex e probabile futuro presidente degli Stati Uniti “risolverà il problema” del conflitto in Ucraina se tornerà alla Casa Bianca dopo le elezioni di novembre. I due leader si erano già visti a più riprese in passato.
Orban ha presentato a Trump i risultati dei colloqui con Zelensky, il presidente della Russia, Vladimir Putin e il presidente della Cina, Xi Jinping, avvenuti durante le tre recenti “missioni di pace”. Orban ha sottolineato che nulla lo può fermare e che ha forte intenzione proseguire il lavoro di mediazione, malgrado “le proteste di Bruxelles”.
Lo ha detto anche il ministro degli esteri ungherese, Peter Szijjarto che, in rappresentanza di Orban, ha partecipato a Washington a una seduta della NATO. “Continueremo a impegnarci per il dialogo – ha dichiarato il capo della diplomazia di Budapest – perché la strategia della UE degli ultimi due anni si è rivelata un totale fallimento”.