Paesi Bassi: vandalizzata la statua di Anna Frank

Il monumento a una delle vittime dell’Olocausto è stato imbrattato di vernice rossa

Il monumento vandalizzato ad Anna Frank ad Amsterdam

L’antisemitismo più oscuro e selvaggio travolge l’Europa. Il 4 agosto del 2024, esattamente 80 anni dopo che gli agenti della Gestapo trovarono il rifugio, nel quale ad Amsterdam, occupata dai nazisti tedeschi, si nascondeva la famiglia Frank, i vandali filopalestinesi hanno profanato la statua di Anna (Anne) Frank, nella parte sud della capitale olandese. Il piedistallo del monumento alla ragazza ebrea, uccisa dai boia hitleriani assieme alla sorella nel campo di concentramento nazista Bergen-Belsen, poche settimane prima della liberazione, portata il 15 aprile del 1945 dall’esercito britannico, è stato imbrattato di vernice rossa con la scritta “Free Gaza” (Liberate Gaza). I vandali hanno macchiato di vernice rosso sangue anche le mani e le scarpe della statua.

La polizia olandese ha aperto una indagine, mentre una portavoce del comune ha dichiarato che la statua verrà ripulita “ancora una volta”: solo adesso si scopre che il monumento era già stato deturpato lo scorso 9 luglio, ma da allora la polizia ha fatto poco o niente per trovare i vandali.

"Diario" di Anna Frank

Come ha ricordato il quotidiano “The Times Of Israel” dopo l’ascesa al potere dei nazisti in Germania, Anna Frank, ragazzina ebrea tedesca, si trasferì con la famiglia ad Amsterdam nel 1934. Durante l’occupazione tedesca dei Paesi Bassi nella Seconda guerra mondiale, la famiglia Frank entrò in clandestinità in un nascondiglio ricavato nell’edificio dove il capofamiglia, Otto, lavorava. Il rifugio venne scoperto dalla Gestapo il 4 agosto 1944. La famiglia Frank fu conseguentemente deportata nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau. Anna e la sorella Margot vennero poi trasferite a Bergen-Belsen, dove trovarono la morte a inizio 1945. La madre era nel frattempo morta ad Auschwitz. Unico sopravvissuto della famiglia all’Olocausto, Otto Frank tornò dopo la guerra ad Amsterdam, ritrovando il diario che la figlia Anna aveva scritto durante la clandestinità. Il diario venne tradotto in moltissime lingue e fu pubblicato in tutto il mondo postumo nel 1947. La tiratura del libro ha superato i 30 milioni di copie.