Panama: rifugiati climatici via dalle isole minacciate dal mare

E' quanto accade a 300 famiglie che abitano su un'isola dell'arcipelago di San Blas

E’ panamense una delle prime popolazioni di sfollati climatici dell’America Latina a casua dell’innalzamento del livello del mare. Si tratta di circa 300 famiglie di etnia Guna, che abitano l’isola di Gardi Sugdub, parte dell’arcipelago di San Blas nel territorio Guna Yala al largo della costa atlantica di Panama. Un arcipelago di qualche centinaio di atolli e isole paradisiache, minacciate però dall’innalzamento del mare.

I migranti climatici sono persone, uomini, donne e bambini, che sono costrette a lasciare il luogo in cui vivono a causa degli impatti dei cambiamenti climatici sulla propria vita; vuoi per zone soggette a inondazioni periodiche, a zone colpite da lunghi periodi di siccità, desertificazione, innalzamento del livello del mare…

L’arcipelago di San Blas conta 378 isole, di cui solo 49 abitate; 1300 abitati di Gardi Sugdub si trasferiranno in 300 nuove case nel complesso residenziale Nuevo Cartí nel villaggio di Narganá recentemente inaugurato da presidente di Panama Laurentino Cortizo.

Cortizo ha rilasciato dichiarazioni polemiche contro il “mondo sviluppato”, come riporta Metro Libre: “Nonostante Panama sia uno dei sette Paesi carbon negative, sta facendo questo sforzo e vorremmo che i Paesi sviluppati facessero lo stesso, perché in fin dei conti, con l’emissione di gas serra, hanno causato la crisi climatica che stiamo vivendo. Abbiamo un polmone naturale qui nel Darién, lo stesso in Amazzonia, ma i Paesi sviluppati, cosa stanno facendo per passare dalla produzione di energia sporca a quella pulita? Devono fare il loro lavoro”.

Per questo villaggio che ospiterà gli sfollati climatici dell’arcipelago il governo panamense ha investito 12,2 milioni di dollari costruendo su un terreno di 14 ettari dove le prime famiglie si trasferiranno tra il 3 e il 6 giugno.