Pannelli fotovoltaici: Australia vuole smarcarsi dalla Cina

La Cina da sola attualmente produce il 90% di tutti i pannelli fotovoltaici al mondo

Anthony Albanese

All’indomani della visita in Australia del ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, nel corso della quale da entrambi le parti è stato proclamato il “desiderio di sviluppare legami politici, economici e commerciali tra i due Paesi”, il primo ministro dell’Australia, Anthony Albanese, ha annunciato lo stanziamento di un miliardo (!) di dollari australiani (650 milioni di dollari Usa) per sviluppare la produzione nazionale di pannelli fotovoltaici.

Grazie alla realizzazione del programma dello strano titolo “Solar Sunshot” (Solare colpo di sole) l’Australia vuole trarre benefici economici e finanziari dalla transizione globale verso le energie rinnovabili, ma soprattutto cerca di ridurre la propria dipendenza dalla Cina. Attualmente l’Australia è il primo Paese al mondo per il tasso di generazione di energia elettrica dai pannelli solari pro capite che nel marzo del 2024 ha raggiunto quota di oltre 34 gigawatt. Ciononostante, ha sottolineato Albanese, meno dell’1% dei pannelli fotovoltaici attualmente installati in Australia è stato prodotto nel Paese, mentre la maggior parte in assoluto è stata importata dalla Cina.

“In questo momento al mondo circa il 90% dei pannelli fotovoltaici è prodotto in un solo Paese, la Cina che domina anche il commercio internazionale”, ha dichiarato Albanese, secondo cui “l’Australia ha perso un’opportunità industriale-produttiva, ma ora la situazione dovrà essere cambiata ed è questo lo scopo del maxi-sostegno finanziario, deciso dal Governo australiano”.