Per la Serbia l’adesione ai BRICS è “opportunità e alternativa alla UE”

Belgrado sarà invitato a partecipare al XIV vertice dei BRICS in Russia in ottobre

Aleksandar Vulin

Il gruppo dei Paesi BRICS rappresenta per la Serbia un’opportunità e una vera alternativa all’Unione europea. Come ha dichiarato in un’intervista all’agenzia di stampa russa “RIA Novosti” il ​​vice primo ministro serbo Aleksandar Vulin i BRICS “non chiedono nulla e possono offrire molto”. Secondo Vulin “a differenza della UE, che ci chiede di tutto senza offrire niente di concreto in cambio, questa organizzazione internazionale (BRICS) può offrire alla Serbia più di quanto chiediamo”.

I BRICS per la Serbia rappresentano una vera alternativa e sono la possibilità di una considerevole crescita economica. “Sono chiaramente favorevole a che la Serbia consideri bene tutte le possibilità offerte dai BRICS e valuti una cooperazione più stretta possibile con gli Stati membri dell’organizzazione”, ha dichiarato Vulin.

In questo contesto le autorità serbe aspettano già nei prossimi giorni l’invito ufficiale al XIV vertice dei capi di Stato e di Governo dei BRICS, in programma a Kazan, in Russia, dal 22 al 24 ottobre. Durante tutto il 2024 la presidenza di turno russa dei BRICS “prevede oltre 250 eventi in 11 regioni della Russia, organizzati da rappresentanti delle autorità esecutive federali e regionali, delle organizzazioni pubbliche e della comunità imprenditoriale”. I BRICS sono stati costituiti nel 2006 dal Brasile, Russia, India e Cina. Nel 2011 a far parte del gruppo internazionale è entrato il Sud Africa. Dopo l’allargamento all’inizio del 2024 a cinque nuovi Paesi-membri – l’Iran, l’Etiopia, l’Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti e l’Egitto – questo gruppo controlla la produzione di circa il 30% del prodotto lordo globale.