Sulla costa del Pacifico, a 80 km a nord di Lima, in Perù, sta nascendo il nuovo maxi porto di Chancay. L’infrastruttura, di proprietà della società statale cinese COSCO Shipping per il 60% mentre la restante quota è del gruppo minerario peruviano Volcan Compania Minera, costerà 3,5 miliardi di dollari e dovrebbe essere in parte pronta per la fine del 2024.
Pechino, con questa opera che sarà controllata direttamente dalla società di spedizioni, crea una via di interscambio privilegiata con il Sud America garantendosi un accesso a una regione ricca di risorse naturali e una via di sbocco preferenziale per l’export. Il porto fa parte del progetto a guida cinese Belt and road (la Nuova Via della seta) e testimonia la sempre maggiore influenza di Pechino sul continente.
I lavori preliminari sono iniziati nel 2016 e la prima parte della struttura dovrebbe essere inaugurata in occasione della visita di Xi Jinping nel Paese sudamericano per il vertice della Cooperazione Economica Asia-Pacifico (APEC) che si terrà a Lima a novembre 2024. L’ambizione è quella di diventare l’hub portuale di riferimento del Pacifico meridionale.
Il primo porto privato per utilizzo pubblico sulla costa peruviano rappresenterà lo stato dell’arte delle costruzioni tecnologiche e ambientalmente sostenibili. Lo scalo potrà gestire tutte le più grandi navi portacontainer (e le altri imbarcazioni commerciali cargo) arrivando a movimentare fino a un massimo di 1 milione di TEU all’anno. Contestualemente, nell’area di Chancay, sorgerà un nuovo distretto economico e un’area logistica da 1.100 ettari.
Secondo quanto riporta Reuters l’importanza strategica di questo porto si declinerà, nella pratica, in un hub per l’esportazione dal Perù del rame e per una più efficiente via per far arrivare la soia brasiliana in Cina. Allo stesso tempo le ambizioni sono quelle di realizzare un polo industriale di trasformazione per i prodotti agricoli che qui arriverebbero dalle regioni occidentali brasiliane come Rondonia, Acree e Amazonas.