Petrolio: OPEC+ estende tagli alla produzione fino alla fine del 2026

I Paesi esportatori di petrolio: “Il mercato petrolifero globale continua a essere caratterizzato da una crescita economica debole, gli indicatori economici e di consumo sono poco incoraggianti soprattutto nei Paesi emergenti”.

Mohamed Arkab

L’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio (OPEC+), guidata dall’Arabia Saudita e dalla Russia, hanno deciso di prorogare fino alla fine del 2026 la riduzione volontaria della propria produzione petrolifera, confermando una linea di azione, volta a “stabilizzare la situazione dei prezzi dell’energia sui mercati globali in un contesto di domanda debole e di offerta abbondante”.

Oltre alla riduzione delle produzioni, la decisione, annunciata a Vienna, in Austria, durante la 57-ma riunione del Comitato ministeriale congiunto di monitoraggio e la 38-ma riunione ministeriale dei Paesi OPEC e non-OPEC, prevede anche “l’estensione fino a metà del 2026 del periodo di compensazione per i surplus produttivi”. In questo ambito oltre alla riduzione generale, gli otto Paesi membri dell’OPEC+, tra cui l’Arabia Saudita, la Russia, gli Emirati Arabi Uniti, e l’Algeria, hanno deciso di “mantenere una riduzione volontaria aggiuntiva di 2,2 milioni di barili al giorno fino al primo trimestre del 2025”.

La Russia ha annunciato che la produzione di petrolio nel 2024 e nel 2025 si dovrebbe attestare a un livello compreso tra 518 e 521 milioni di tonnellate. Come ha detto nel corso di una conferenza stampa il vice primo ministro russo con la delega all’energia, Aleksandr Novak, “nel 2024 ci aspettiamo circa 518-521 milioni di tonnellate di petrolio, e più o meno gli stessi volumi per il 2025”.

Successivamente, dall’aprile del 2025, sarà implementato un graduale incremento della produzione, che dovrà concludersi entro settembre del 2026. L’OPEC+ ha inoltre confermato la riduzione volontaria di 1,6 milioni di barili al giorno, stabilita ad aprile 2023, che rimarrà in vigore fino alla fine del 2026.

I partecipanti alle riunioni ministeriali dei Paesi produttori ed esportatori di petrolio hanno sottolineato che il “mercato petrolifero globale continua a essere caratterizzato da una crescita economica debole, gli indicatori economici e di consumo sono poco incoraggianti soprattutto nei Paesi emergenti e una ripresa ancora incerta in Cina”. Questa situazione generale, alla quale si aggiunge in Occidente una politica azzardata  di transizione economica, ha mantenuto la domanda di petrolio su livelli relativamente bassi, mentre le scorte commerciali restano elevate. Per i leader dell’OPEC+, tra i quali il ministro dell’Energia dell’Algeria, Mohamed Arkab (nella foto), la “proroga delle riduzioni rappresenta una scelta saggia e responsabile”. In un comunicato stampa i ministri dell’OPEC+ hanno sottolineato che l’Organizzazione “continuerà a monitorare attentamente le dinamiche dei mercati per adeguare le proprie strategie alla situazione corrente”.

La transizione energetica, basata sui principi scientifici, è uno dei temi centrali del 17-mo Forum Eurasiatico Economico di Verona, che si svolge in questi giorni negli Emirati Arabi Uniti. “Pluralia” prevede di pubblicare in sintesi il discorso programmatico con il quale è intervenuto a Forum il Ceo della maggiore compagnia petrolifera russa, “Rosneft”, Igor Sechin.