Gli Stati Uniti fanno crescere le proprie scorte strategiche di combustibili
L’escalation della tensione nel Medio Oriente, i timori dei trader per la possibile interruzione delle forniture, le sanzioni contro l’export petrolifero russo e infine i tagli alla produzione, decisi dall’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio e i loro partner (OPEC+), tutti questi fattori hanno spinto verso l’alto i prezzi petroliferi, che nel primo trimestre hanno registrato un’impennata del 13% per il Brent e del 16% per il West Texas Intermediate (WTI).
Secondo i dati dell’agenzia internazionale “Oilprice” nel pomeriggio del 29 marzo i futures con consegna a maggio del Brent, punto di riferimento per i due terzi del petrolio del mondo, si sono attestati sugli 87 dollari al barile (+1,86% rispetto alla sessione precedente), mentre per il texano WTI, i contratti di aprile hanno registrato un aumento addirittura del 2,24%, per salire a quota 83,17 dollari al barile.
Come hanno scritto in un comunicato stampa gli analisti del centro studi Business Monitor International (BMI Research), appartenente all’agenzia internazionale di rating Fitch, “i premi al rischio, associati alla guerra tra la Russia e l’Ucraina sono riemersi dopo che le forze armate ucraine hanno intensificato gli attacchi missilistici contro le raffinerie e contro molte altre infrastrutture energetiche della parte sud-ovest della Russia”. “I problemi della Russia, uniti ai rischi di approvvigionamento, causati dagli sviluppi in corso in Medio Oriente e ai tagli dell’Opec+, hanno alimentato un consistente aumento dei prezzi”, hanno scritto gli esperti.
Il 3 aprile prossimo i Paesi dell’OPEC+ si riuniranno in videoconferenza per analizzare la situazione del mercato petrolifero globale, dopodiché in giugno a Vienna, in Austria, sarà convocata una riunione del cartello a livello ministeriale. Nel frattempo gli Stati Uniti hanno fatto aumentare le scorte strategiche, che nella settimana commerciale, conclusasi il 22 marzo, sono cresciute di 3,2 milioni di barili. L’aumento delle scorte indica una minore domanda sul mercato, che ha risentito della crescente instabilità economica a livello globale.