La sonda spaziale cinese Chang'e-6 è arrivata sulla superficie della faccia nascosta della Luna
La sonda spaziale cinese Chang’e-6 ha effettuato con successo la complicata procedura di allunaggio sulla superficie della faccia nascosta della Luna. Come è stato annunciato dall’agenzia di stampa ufficiale cinese Xinhua “l’operazione, che fa parte integrante del programma spaziale, avviato da Pechino nel 2007, permetterà per la prima volta l’estrazione di campioni del suolo lunare nel bacino del Polo Sud-Aitken, uno dei più grandi crateri conosciuti della Luna”. Il bacino Polo Sud-Aitken è un enorme cratere meteoritico di circa 2.500 chilometri di diametro sulla faccia nascosta della Luna.
Il lancio della sonda Chang’e-6 era avvenuto il 3 maggio. Dopo essersi depositata sulla superficie della Luna la sonda cinese dovrà “rimanere sul posto per due giorni, raccogliendo parti del suolo e delle rocce lunari con perforazioni e prelievi affidati a un trapano e un braccio meccanico”. Lo scopo della missione, annunciato dell’agenzia spaziale della Cina, è quello di “raccogliere elementi utili a ricostruire le origini del satellite, ma soprattutto per capire se davvero nel sottosuolo del satellite si possano nascondere delle notevoli quantità di acqua ghiacciata”.
La prima sonda lunare Chang’e-1 venne lanciata verso il satellite naturale della Turra nel 2007, dopo di che nel 2019 Pechino ha avviato la realizzazione della seconda fase dell’ambizioso programma lunare, nel corso della quale è stato effettuato il primo allunaggio di una sonda sul lato nascosto della Luna. Nel novembre 2020 la sonda Chang’e-5 è riuscita a riportare sulla Terra dal lato visibile della Luna alcuni campioni di suolo lunare. La Cina è diventata il terzo Paese del mondo, dopo l’Unione Sovietica e gli Stati Uniti, a portare a termine una simile missione. Il programma spaziale della Cina prevede che una missione con equipaggio potrà arrivare sulla Luna già nel giro dei prossimi 5 anni.