Proteste nel mondo dopo il veto USA alla proposta di adesione della Palestina all’ONU

I Paesi arabi e la presidenza dell’Autorità nazionale palestinese hanno condannato l'uso del veto degli Stati Uniti

La delegazione degli Stati Uniti ha esercitato il diritto di veto, bloccando una risoluzione presentata al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite dall’Algeria per chiedere l’adesione “a pieno titolo” della Palestina all’ONU. Quello degli USA è stato l’unico voto contrario alla proposta, che ha ottenuto 12 voti favorevoli: Russia, Cina, Francia, Giappone, Corea del Sud, Ecuador, Algeria, Malta, Slovenia, Sierra Leone, Mozambico e Guyana, mentre due delegazioni, della Svizzera e della Gran Bretagna, si sono astenute.

Subito dopo l’annuncio dei risultati i Paesi arabi hanno espresso rammarico per la posizione ostruzionista, occupata da Washington. La presidenza dell’Autorità nazionale palestinese (ANP) ha condannato l’uso del veto degli Stati Uniti, definendolo “ingiusto, immorale e ingiustificato”. L’uso del veto da parte degli Stati Uniti “sfida la volontà della comunità internazionale, che sostiene fortemente l’ottenimento della piena adesione dello Stato di Palestina alle Nazioni Unite, dal momento che la maggioranza dei Paesi del mondo riconosce uno Stato palestinese dal 2012”, ha sottolineato la presidenza in un comunicato, secondo cui “la politica ostile degli Stati Uniti nei confronti della Palestina, del suo popolo e dei suoi legittimi diritti, costituisce una palese aggressione contro il diritto internazionale e incoraggia la continuazione della guerra genocida israeliana contro il nostro popolo nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania, compresa la Gerusalemme occupata”.

Il veto americano ha scatenato proteste anche a New York: oltre 100 persone sono state arrestate dopo che la polizia di New York è intervenuta per disperdere una manifestazione pro-Palestina, organizzata alla Columbia University.