Referendum in Svizzera: il 68% dei cittadini ha appoggiato una legge che promuove l’uso di energia da fonti rinnovabili

In precedenza la Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU) aveva condannato la Confederazione Elvetica per la “mancanza di iniziative, destinate a contrastare i cambiamenti climatici e il riscaldamento globale”

Il 68,7% degli svizzeri ha votato domenica 9 giugno nel corso di un referendum popolare a favore della cosiddetta “legge sull’elettricità”, volta a garantire “un approvvigionamento sicuro di elettricità basato sulle energie rinnovabili”. Essenzialmente la legge rappresenta un insieme di misure elaborate alla fine del 2023 dal Parlamento svizzero per aumentare la percentuale di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili tra quella in uso nel Paese alpino e successivamente ridurre la dipendenza da altri Paesi-esportatori di energia durante i mesi invernali.

La nuova legge, sostenuta da alcune note organizzazioni non governative (ONG) come il WWF e Greenpeace, era stata sottoposta a referendum perché i partiti di opposizione sostenevano che “sarebbe stata troppo costosa”. Un recente sondaggio di fine maggio prevedeva un sostegno del 73% alla legge, una stima non confermata dal risultato delle urne. Il voto si è svolto in un contesto particolare, poche settimane dopo che la Svizzera all’inizio di aprile era stata condannata dalla Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) per la “mancanza di iniziative destinate a far fronte ai cambiamenti climatici e a contrastare il riscaldamento globale”.