Russia-India: “Vogliamo aumentare cooperazione nell’energia nucleare”
Dopo il petrolio e il gas naturale il braccio di ferro tra l’Occidente e la Russia passa all’energia nucleare. Il Regno Unito ha annunciato un investimento di 300 milioni di sterline (quasi 350 milioni di euro) nella produzione di uranio di tipo Haleu, per promuovere l’indipendenza energetica e per ridurre il predominio russo nel settore dei combustibili nucleari.
Oltre alle nuove tecnologie dei reattori, l’innovazione nucleare passa ora per l’uranio. Le centrali tradizionali utilizzano comunemente uranio arricchito fino al 5%. Il passaggio ai reattori di piccole dimensioni richiede la produzione di più energia per unità di volume. Per farlo i nuovi sistemi hanno bisogno di un combustibile dalla densità energetica maggiore. L’uranio Haleu (High-Assay Low-Enriched Uranium), arricchito oltre il 5% e meno del 20% dell’isotopo U-235, è un combustibile usato per alimentare i reattori nucleari più moderni, mentre in questo momento l’unico produttore commerciale nel mondo è la Russia. Gli Stati Uniti hanno stimato di aver bisogno di circa 40 tonnellate di Haleu entro il 2030 per l’alimentazione dei reattori più avanzati.
Il segretario per la Sicurezza energetica della Gran Bretagna, Claire Coutinho, ha dichiarato senza mezzi termini: “La Gran Bretagna diede al mondo la prima centrale nucleare e ora sarà il primo Paese europeo al di fuori della Russia a produrre del combustibile nucleare avanzato”. Secondo Coutinho il Regno Unito “diventerà il primo Paese in Europa a inaugurare un programma Haleu, rafforzando il rifornimento di nuovi progetti nucleari e strappando il monopolio alla Russia”. L’investimento nella produzione di Haleu rientra nel programma britannico per aumentare la produzione di energia pulita nucleare fino a 24 Gigawatt entro il 2050, pari a un quarto del fabbisogno del Paese. Il finanziamento “sosterrà la produzione interna di uranio Haleu”, tipologia di combustibile che, attualmente, “è prodotta a livello commerciale solo in Russia”, ha sottolineato Coutinho, secondo cui le produzioni, che creeranno migliaia di nuovi posti di lavoro, saranno concentrare nella parte nord-occidentale dell’Inghilterra.
Ma anche la Russia, uno dei maggiori produttori globali di combustibili nucleari, cerca di rafforzare la propria presenza sui mercati internazionali. In particolare l’India e la Russia intendono aumentare la cooperazione bilaterale nel settore dell’energia nucleare. Lo ha dichiarato l’Ambasciatore russo in India, Denis Alipov, alla conferenza del Club di discussioni russo Valdaj. “Speriamo di sviluppare la cooperazione nel comparto dell’energia nucleare con il Governo dell’India, al quale la Russia vuole offrire reattori nucleari moderni più sicuri e di maggiore capacità”. Il diplomatico russo ha ricordato che “la centrale nucleare indiana di Kudankulam attualmente dispone di sei reattori da mille megawatt ciascuno, ma la Russia ha proposto a New Delhi di considerare l’opportunità di costruire dei piccoli reattori nucleari dell’ultima generazione”. Secondo Alipov “l’India ha manifestato dell’interesse sia per i nuovi reattori modulari, che per il combustibile nucleare d’avanguardia, prodotto dalla Russia”.