Nel frattempo il tribunale ha confermato il primo turno delle presidenziali
Il 1 dicembre si sono tenute le elezioni legislative in Romania. La vittoria è andata ii socialdemocratici (PSD) con il 22,4% per cento dei voti ma si segnala una netta avanzata delle forze di destra che insieme superano il 31% trainate dall’Alleanza per l’unità dei romeni (AUR) di George Simion con il 18%. Seguono il Partito nazionale liberale (PNL) con il 14,28 % dei voti e il partito di centrodestra Unione salvate la Romania (USR) di Elena Lasconi con il 12,26 %.
Nel frattempo il 2 dicembre la Corte costituzionale rumena ha convalidato il risultato del primo turno delle elezioni presidenziali, che hanno visto il candidato di destra aperto al dialogo con la Russia, Calin Georgescu, come candidato più votato con il 22,35 % e che sfiderà nel ballottaggio dell’8 dicembre la candidata liberale Elena Lasconi; risultati questi che avevano sovvertito ogni pronostico.
A chiedere il riconteggio dei voti e l’annullamento delle elezioni era stato il candidato conservatore Cristian Terhes, che aveva ottenuto solo l’1% dei consensi e che sosteneva che ci fossero stati brogli per favorire Lasconi.