Riviste al rialzo le stime del PIL e dell’inflazione per il 2024
Per la prima volta degli ultimi 7 mesi la Banca centrale della Russia (Tsentrobank) ha alzato del 2% il tasso di riferimento, che rispetto al dicembre del 2023 è stato portato subito dal 16% al 18 per cento. L’attuale è il livello più alto sin dall’aprile del 2022, quando dopo l’inizio dell’operazione militare russa in Ucraina il tasso si era attestato al 20 per cento.
Il governatore della Banca centrale russa, Elvira Nabiullina, non ha escluso che entro la fine dell’anno il tasso di riferimento potrà essere aumentato ancora una volta. “L’economia russa è surriscaldata e di molto”, ha dichiarato Nabiullina.
Il Regolatore ha spiegato la decisione con la necessità urgente di frenare la corsa dei prezzi. Secondo le previsioni aggiornate della Banca centrale russa, il tasso d’inflazione dovrebbe attestarsi alla fine del 2024 al 6,5-7% su base annua, invece della stima precedente del 4,3-4,8 per cento. L’anno successivo il tasso d’inflazione dovrebbe scendere a quota del 4-4,5 per cento. Per quanto riguarda il biennio 2026-2027 il Regolatore russo ha lasciato invariate le previsioni, sostenendo che il dato si attesterà al 4 per cento.
Nella riunione della Banca centrale sono state riviste al rialzo le previsioni riguardo alla crescita economica della Russia: il Prodotto interno lordo (PIL) del Paese nel 2024 dovrà registrare una crescita che varia dal 3,5% al 4 per cento. Si tratta di un considerevole aumento delle stime precedenti della stessa Banca centrale che indicavano un aumento del 2,5-3,5 per cento. Per il 2025 è stato previsto un rallentamento di crescita che non dovrebbe superare lo 0,5-1,5% (precedentemente si era parlato dell’1-2 per cento). Per il 2026-2027 la Banca centrale attende una crescita rispettivamente pari all’1,5-2,5% e ancora dell’1.5-2,5 per cento.