Saranno firmati alcuni importanti accordi tra cui uno sullo sviluppo della cooperazione tecnico-militare tra i due Paesi
Lunedì e martedì prossimi (8-9 luglio per chi legge) si prospettano altre due giornate molto impegnative sul piano dei contatti internazionali per il presidente della Russia, Vladimir Putin, che riceverà al Cremlino il primo ministro dell’India, Narendra Modi. La visita di Stato in Russia sarà il primo viaggio all’estero di Modi dopo la sua riconferma a capo dell’esecutivo indiano. Modi porterà in Russia una delegazione numerosa e rappresentativa.
Come ha detto ai giornalisti il portavoce presidenziale russo, Dmitrij Peskov, Putin e Modi terranno colloqui prima in un formato ristretto, in presenza di soli interpreti, e successivamente in un formato allargato alle delegazioni. Secondo Peskov i colloqui saranno dedicati a una vasta gamma di questioni internazionali e bilaterali, perciò è molto che ci vorranno più di un incontro tête-à-tête tra Putin e il premier indiano. “Questa sarà una visita di altissimo livello. E speriamo che i due capi siano in grado di comunicare in un contesto informale. E naturalmente, ci saranno negoziati sia in un formato ristretto, direttamente al Cremlino, sia in un formato allargato, come parte delle delegazioni”, ha spiegato Peskov.
A margine del vertice russo-indiano è prevista la firma di un pacchetto di accordi e memorandum, tra cui uno sarà dedicato allo sviluppo della cooperazione bilaterale tecnico-militare e sulla logistiche militare.
La Russia non solo rifornisce le forze armate dell’India di cacciabombardieri, di navi di combattimento, di sottomarini e di veicoli blindati. Ci sono alcune joint venture che producono armi leggeri, molto richieste dall’esercito indiano.
Alla vigilia della visita di Modi l’agenzia di stampa ANI ha annunciato che “Indo-Russian Rifles Private Limited” (IRRPL), la joint venture tra la società statale russa “Rosoboronexport” e l’indiana “Korwa Ordnance Factory” della città di Amethi, nello Stato dell’Uttar Pradesh, ha consegnato all’esercito indiano una prima partita di 35.000 nuovissimi fucili d’assalto “Kalashnikov AK-203”.
La produzione è stata dislocata in India nel pieno rispetto dei programmi “Make in India” e “Atmanirbhar Bharat Abhiyaan” (un’India autosufficiente). Il progetto prevede il trasferimento di tecnologie e la localizzazione al 100% della produzione dei fucili d’assalto della serie “Duecento”, tra cui AK-203.
Come ha dichiarato ai media indiani il direttore generale di “Rosoboronexport”, Aleksandr Mikheev, “per aumentare il grado di localizzazione, tutte le tecnologie e le attrezzature necessarie sono state installate presso la fabbrica indiana, permettendo di avviare la produzione”.