Russia-Iraq: conversazione telefonica tra Putin e Al-Sudani

Focus su relazioni bilaterali, BRICS, OPEC+ e conflitti regionali

Mohammed Shia Al-Sudani e Vladimir Putin (foto d'archivio)

Lo sviluppo delle relazioni politiche ed economiche bilaterali tra l’Iraq e la Federazione Russa, le vie per attenuare le tensioni regionali, l’adesione dell’Iraq al gruppo dei Paesi BRICS e la più stretta cooperazione tra la Russia e l’Iraq nell’ambito dell’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio (OPEC), questi temi si sono trovati al centro di una lunga conversazione telefonica tra il primo ministro iracheno, Mohammed Shia Al-Sudani, e il presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin.

Secondo un comunicato stampa, diffuso dall’ufficio del premier iracheno, i “due leader hanno sottolineato l’importanza di rafforzare la cooperazione per soddisfare gli interessi reciproci”. Durante la conversazione telefonica, è stato affrontato anche il tema dei conflitti armati militari tra la Russia e l’Ucraina e tra Israele, la Palestina e il Libano. Putin e Al-Sudani si sono rivolti con un appello “ai principali attori internazionali affinché aumentino gli sforzi per porre fine ai conflitti e garantire la stabilità globale”.

Come hanno notato le fonti del Cremlino uno dei temi centrali del colloquio è stato l’energia. Al-Sudani e Putin hanno discusso dell’importanza della cooperazione tra i Paesi membri dell’OPEC+ per “stabilizzare i prezzi di petrolio e di gas sui mercati globali, assicurando un equilibrio tra l’offerta e la domanda, che soddisfi le esigenze di esportatori e consumatori”.

A ottobre la produzione di petrolio dell’Iraq è stata di 4,14 milioni di barili al giorno, inferiore ai livelli di settembre ma comunque superiore al tetto fissato dai membri dell’Opec+ di 3,905 milioni di barili al giorno. Come conseguenza anche le esportazioni irachene di petrolio sono diminuite per il secondo mese consecutivo. I dati dell’agenzia “Iraq Gulf Terminals” hanno rivelato che l’Iraq, il secondo maggiore produttore petrolifero dell’OPEC ha consegnato a otobre 3,24 milioni di barili di petrolio al giorno, principalmente alla Cina e all’India, segnando un calo del 3,28% su base mensile. Secondo il rapporto di “Platts Opec+ Survey” a ottobre il 41%, ovvero 1,34 milioni di barili al giorno, delle esportazioni irachene di greggio ha transitato via mare, ed è stato spedito verso la Cina, che ha acquistato 34,03 milioni di barili di greggio del tipo “medio” e 7,7 milioni di barili di greggio del tipo “pesante”.