Nel maggio del 2023 (l’ultimo dato disponibile, N.d.R.) gli Stati Uniti hanno aumentato di 2,3 volte le proprie importazioni dalla Russia. Lo ha reso noto il Bureau delle statistiche (Bureau of the Census) di Washington. Mentre nell’aprile le importazioni americane dalla Russia hanno totalizzato i 215,6 milioni di dollari, in maggio il volume delle esportazioni russe verso gli States ha raggiunto quota 504 milioni.
Malgrado le sanzioni occidentali, la Russia continua a esportare verso gli Stati Uniti titanio, legname, gomma, alluminio, propulsori missilistici, concimi chimici e centinaia di altri prodotti e di materie prime. C’è chi sostiene che quasi il 100% di mobili e di rivestimenti per pavimenti della fascia “economy” viene fabbricato in America di legno russo.
Molti prodotti “made in Russia” arrivano oltreoceano tramite i Paesi terzi e le sofisticate “triangolazioni”, che stabilmente coinvolgono alcuni Paesi del sud-est asiatico. Per esempio i media internazionali hanno scritto che gli Usa importano del petrolio russo dall’India e dal Singapore. Inoltre gli Stati Uniti importano del petrolio dal Kazakhstan che durante l’imbarco nei porti russi sulle navi petroliere viene mixato con greggio siberiano. Le fonti russe ben informate hanno smentito le statistiche ufficiali americane per sostenere che in realtà il volume dell’export ufficiale russo più la sua parte “grigia” verso gli Usa oscilla intorno a un miliardo di dollari al mese.
Oltre agli interscambi commerciali le aziende Usa hanno colto appieno l’apertura delle nicchie dell’immenso mercato russo dopo il caotico ritiro dei concorrenti europei. Secondo l’agenzia Bloomberg nel 2022 le società americane che nonostante il trend sanzionatorio occidentale non hanno voluto lasciare la Russia hanno aumentato notevolmente gli utili. I principali beneficiari del ritiro della concorrenza europea sono state PepsiCo, Mars e Mondelez.
L’anno scorso rispetto ai risultati registrati nel 2021 il fatturato del gruppo Mondelez, conosciutissimo in Russia grazie alla cioccolata Alpen Gold è cresciuto del 38 per cento. Il fatturato della filiale russa del gruppo Mars è aumentato del 14% (177 miliardi di rubli), mentre l’utile netto ha fatto un balzo del +58% (27 miliardi). Il ritiro dalla Russia di Coca-Cola ha aperto ampi spazi nel Paese alla PepsiCo, che nel 2022 ha aumentato in proprio fatturato in Russia del 16% mentre l’utile netto è cresciuto di oltre quattro volte. “Di conseguenza la quota delle vendite in Russia della PepsiCo è salita al 5% delle sue vendite globali”, ha sottolineato Bloomberg.