Scholz a Belgrado: si parlerà di litio

Il cancelliere tedesco incontrerà venerdì il presidente della Serbia, Aleksandar Vucic e parteciperà alla Conferenza internazionale su materie prime strategiche. Si prospetta una battaglia tra l’Europa e la Cina per il litio serbo.

Olaf Scholz e Aleksandar Vucic

I tre dati che spiegano tutto: la Serbia dispone di giacimenti strategici di litio e ne potrà estrarre 58.000 mila tonnellate all’anno. In totale, questo quantitativo è ritenuto sufficiente per rifornire di batterie 1,1 milioni di auto elettriche. Vale a dire che la Serbia da sola sarà in grado di sostenere circa il 17% del mercato europeo di veicoli elettrici.

Queste informazioni sono state fornite dal presidente serbo, Aleksandar Vucic, che venerdì 19 luglio riceverà a Belgrado il cancelliere della Germania, Olaf Scholz, ospite d’onore insieme al vicepresidente della Commissione europea e commissario per l’Unione energetica, Maros Sefcovic, della Conferenza internazionale su materie prime strategiche.

Negli ultimi mesi le autorità della Serbia hanno “riesumato” il tema dello sfruttamento di un ricco giacimento di litio, accantonato negli anni scorsi per le “massicce proteste popolari inscenate per le preoccupazioni sull’impatto ambientale di un tale progetto”. Nell’ambito della transizione energetica sia il presidente Vucic che il primo ministro serbo, Milos Vucevic, hanno ribadito l’interesse allo sfruttamento della miniera di litio, un minerale molto richiesto per le batterie nelle auto elettriche, che per questo potrebbe essere una grande opportunità di crescita economica e sviluppo del Paese balcanico. Il Governo della Serbia ha garantito che la produzione “avverrebbe nel pieno rispetto dell’equilibrio ambientale e della salute dei cittadini”.

E senza perdere altro tempo Vucic ha dichiarato che la Serbia vuole firmare durante la visita di Scholz una dichiarazione d’intenti con l’Unione europea per l’accordo sui depositi di litio nel Paese. In un’intervista alla testata tedesca “Handelsblatt”, Vucic ha sottolineato l’intenzione di “mantenere l’intera catena del valore in Serbia”, riconoscendo però il fatto che “Belgrado dovrà comunque fare delle concessioni a Bruxelles”. Vucic ha promesso che “quantità minori andranno in Germania. Tutto il resto passerà attraverso la produzione di convertitori catalitici e batterie al litio, che verranno prodotte in Serbia”. Per “incentivare” Scholz a non pensarci due volte Vucic ha ricordato che “anche i cinesi hanno espresso molto chiaramente il loro interesse ad avere accesso ai depositi di litio ma abbiamo detto loro che stiamo discutendo di questo problema con gli europei, perché noi siamo leali all’Europa”.