A rischio le zone costiere della Cina, dei Paesi del sud-est asiatico e degli Stati Uniti
Nel giro di 100 anni migliaia di città costiere rischiano di sprofondare, soprattutto nel continente asiatico. L’allarme è arrivato dalle pagine della rivista statunitense “Science”, che ha pubblicato uno studio secondo cui in Cina, e in alcuni altri Paesi del sud-est asiatico, entro il 2120, un abitante su 10 rischia di trovarsi sommerso dall’acqua. Questa volta il grande colpevole non è il riscaldamento globale, bensì la subsidenza, un fenomeno di abbassamento del suolo, soprattutto nelle area delle megalopoli, causato da diversi fattori, naturali ed antropici.
Science è una rivista scientifica pubblicata dall’ Associazione americana per il progresso della scienza (American Association for the Advancement of Science, AAAS) ed è considerata una delle più prestigiose riviste in campo scientifico insieme a Nature.
Tra le cause naturali gli autori dell’allarmante studio scientifico hanno citato erosione del suolo, dissoluzione delle rocce calcaree, attività vulcanica, i terremoti, la compattazione naturale del suolo. Per quanto riguarda le principali cause di questo pericoloso processo provocate delle attività del homo sapiens gli autori dello studio hanno puntato il dito accusatore contro il colossale peso delle città moderne, “eccessivo ed insostenibile, derivante da edifici, strutture e industrie, strade e collegamenti che aggiungono un carico significativo al terreno sottostante, che, in alcuni casi, può non essere in grado di sostenerlo, portando a un lento ed inevitabile cedimento”.
Naturalmente le quotidiano attività dell’umanità, tra cui l’estrazione di acqua sotterranea, di petrolio oppure di gas, nonché l’estrazione mineraria contribuiscono ad accelerare questo fenomeno.
L’ipotesi è stata ampiamente confermata dall’Università di Pechino, che ha analizzato i pericolosi cambiamenti del suolo sottostante in 82 maggiori centri abitati del Paese asiatico, con una densità di popolazione superiore a 2 milioni di abitanti. Oltre a confermare il lento ma progressivo e inarrestabile sprofondamento delle città cinesi, i ricercatori hanno scoperto che “a causa del fenomeno della subsidenza, unitamente all’innalzamento del livello del mare, circa il 22-26% delle aree metropolitane costiere cinesi prese a campione potrebbe, entro qualche decennio, sprofondare, mettendo a rischio milioni di cittadini, soprattutto nelle città di Fuzhou, Hefei e Xi’an, ma anche di Pechino che dista dal mare 272 chilometri”.
Non solo in Cina, ma in molti altri Paesi del mondo le grandi città rischiano di essere sommerse dall’acqua. Secondo Tom Parsons, geofisico dell’Agenzia geologica del Governo degli Stati Unti (United States Geological Survey, USGS), che ha eseguito uno studio prendendo come campione la città di San Francisco, il solo peso degli edifici della megalopoli americana senza gli abitanti, né i mezzi di trasporto, stimato in 1.600.000.000 tonnellate potrebbe far flettere la litosfera, ovvero l’involucro solido più esterno della Terra, dello spessore che in media non supera i 70-100 chilometri.