Bruxelles ha inserito due società serbe nel nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia
Si stringe la morsa sulla Serbia dei vertici anti russe dell’Unione europea. Dopo aver bloccato il processo di adesione alla UE, Bruxelles ha inserito due società della Serbia nel nuovo “15-mo pacchetto” di sanzioni contro la Russia, elaborato dall’Unione europea a causa del conflitto armato russo-ucraino.
Nella lista delle società che saranno colpite dalle scure di Bruxelles sono dunque state incluse la società “Kominvex” di Belgrado e la “Soha” con sede a Novi Banovci. Per entrambi le società, accusate di collaborare attivamente con la Russia, è stato proposto il divieto di esportazione verso la UE. Queste due società sono tra le quattro della Serbia, che già si trovano sotto sanzioni statunitensi. “Kominvex”, fondata nel 2005, fino al 2022 si è dedicata al commercio all’ingrosso di componenti e attrezzature per autoveicoli. “Soha”, secondo i dati doganali, da ottobre 2022 a fine luglio 2023, ha esportato verso la Russia merci per un valore di 18 milioni di dollari.
Nel contesto di una sempre più tesa situazione internazionale, aggravata di giorno in giorno da incessanti attacchi ucraini, che usa i missili americani ATACMS e quelli britannici “Storm Shadow” per colpire in profondità del territorio russo, il presidente della Serbia, Aleksandar Vucic (nella foto), ha avuto un incontro “molto importante” con i vertici militari e i capi dei servizi segreti del Paese balcanico. Come ha scritto Vucic nel suo account del social network Instagram, “la Serbia deve essere indipendente, militarmente neutrale e, soprattutto, militarmente capace di proteggere il suo popolo da ogni potenziale aggressore”.