Il ministro dell’Energia ha inaugurato il Centro per le informazioni sul progetto di estrazione del litio nella zona del fiume Jadar
Il presidente della Serbia, Aleksandar Vucic, ha dichiarato che l’obiettivo principale della manifestazione di protesta prevista dagli ambientalisti per il sabato, 10 agosto a Belgrado contro il progetto di estrazione del litio nel Paese balcanico “è la destabilizzazione della situazione politica, economica e sociale della Serbia e come conseguenza il rovesciamento del Governo legittimo”.
Vucic ha sottolineato che “il Governo non viene rovesciato per le strade, ma viene scelto al voto”. Secondo il leader della Serbia la protesta è stata annunciata a causa della “presunta preoccupazione” per gli ipotetici danni all’ambiente. Per Vucic è un motivo falso e tendenzioso, perché “poche persone sanno come sarà la miniera di litio”, presso la quale il minerale “non si estrarrà ancora per almeno altri due anni”.
Mentre le organizzazioni ambientaliste con a capo il movimento “Ne damo Jadar” (Non diamo via Jadar) chiedono alle autorità serbe di adottare una legge che impedisse l’estrazione del litio nella valle del fiume Jadar, a luglio la Serbia e la Germania hanno firmato un memorandum d’intesa riguardo all’esportazione del minerale critico per la produzione di auto elettriche e quindi per il passaggio energetico.
Per tranquillizzare l’opinione pubblica il ministro dell’Energia serba, Dubravka Djedovic Handanovic, ha inaugurato alla vigilia delle manifestazioni di protesta un Centro telefonico per i cittadini che vogliono ricevere delle informazioni oggettive riguardo al progetto di estrazione del litio Jadar.
“Tutto sarà fatto come se fossimo membri dell’Unione europea. Esigeremo dalla compagnia produttrice il rispetto dei più rigidi criteri di sicurezza”, ha detto il ministro personalmente ai primi serbi che hanno chiamato il Centro al telefono. Finora più di 150 persone hanno venduto le loro proprietà per consentire le operazioni di prospezione mineraria. Djedovic Handanovic ha sottolineato che “non c’è bisogno di ulteriori vendite”. Esperti dei settori minerario, sanitario ed ecologico risponderanno alle richieste dei cittadini tutti i giorni lavorativi dalle 9 alle 15 ore locali.