La nuova moneta dello Zimbabwe è stata pensata dalle autorità per combattere l’inflazione galoppante che nei primi quattro mesi dell’anno ha già superato il 55 per cento
Sono state messe in circolazione dalla zecca dello Zimbabwe, le banconote e le monete della nuova valuta di questo Stato continentale dell’Africa meridionale, chiamata “ZiG”, l’acronimo derivante da “Zimbabwe Gold” (l’oro dello Zimbabwe). La nuova valuta, agganciata all’oro, è stata lanciata dalle autorità per contrastare l’iperinflazione annuale che nei primi quattro mesi dell’anno ha già superato il 55 per cento.
La Reserve Bank of Zimbabwe (RBZ), la banca centrale del Paese, ha introdotto lo “ZiG” il 5 aprile, in sostituzione del dollaro zimbabwano, che ha perso il suo valore a causa dell’iperinflazione. Lo “ZiG” si aggiunge a un paniere di valute accettate come moneta legale in Zimbabwe, con il dollaro statunitense che attualmente domina l’economia del Paese con oltre l’80% di tutte le transazioni nazionali.
L’emissione, iniziata il 5 maggio, è avvenuta al termine di una fase di ritiro delle vecchie banconote da parte degli istituti di credito dello Zimbabwe. Il taglio più alto che verrà reso disponibile è la banconota da 200 “ZiG”, del valore di circa 15 dollari. Per il momento è stato imposto un limite al ritiro settimanale di 3.000 “ZiG” per le persone fisiche e di 30.000 per le aziende.
La riforma monetaria ha suscitato parecchia perplessità nel Paese africano, dopodiché l’8 maggio il ministro delle Finanze dello Zimbabwe, Mthuli Ncube, ha ordinato a tutte le agenzie governative di accettare pagamenti in “ZiG”. In un comunicato il ministro ha sottolineato che lo “ZiG” è ora l’unità ufficiale di scambio per le transazioni: “Tutti i ministeri, i dipartimenti, le agenzie e il settore privato sono invitati ad accettare e riconoscere lo ‘ZiG’ come valuta ufficiale per tutte le transazioni finanziarie e per i pagamenti di tutti i beni e servizi, con effetto immediato”, ha sottolineato Ncube, secondo cui “il Governo introdurrà presto regole per garantire che le imprese si adeguino al tasso di cambio ufficiale, che sarà determinato liberamente dal sistema bancario sulla base di domanda e offerta”.
Nella capitale, Harare, i residenti si sono messi in coda presso le banche per ritirare la nuova valuta. “La gente non vede l’ora di avere una propria moneta perché noi finora eravamo stati costretti a usare il dollaro americano. È un sollievo per la gente. Per esempio i biglietti per i mezzi di trasporto costavano 50 centesimi (statunitensi, N.d.R.), ma eravamo costretti a pagare un dollaro perché non c’erano tagli più piccoli. Ora, con questa nuova valuta, siamo in grado di pagare tariffe ragionevoli”, ha detto all’agenzia cinese “Xinhua”, Letwin Chimanga, un residente locale di Harare.
Lo “ZiG”, che inizialmente è stato scambiato a un tasso di cambio di 13,56 per un dollaro statunitense, è attualmente scambiato a 13,43 per dollaro, secondo gli aggiornamenti dei tassi di cambio della RBZ. E come ha dichiarato il governatore della RBZ, John Mushayavanhu, la “nuova valuta è sostenuta dall’oro, ha altri minerali preziosi e dalle riserve nazionali dello Zimbabwe, denominate di valute pregiate estere”.