SpaceX, completata la prima passeggiata nello spazio di privati

L'attività extra veicolare ha fatto parte della missione Polaris Dawn

E’ stata completata il 12 settembre la prima attività extraveicolare nello spazio eseguita da astronauti non professionisti.

“La Terra sembra proprio un mondo perfetto”, è stato il commento di Jared Isaacman mentre si affacciava nello spazio nell’ambito della una missione di SpaceX chiamata Polaris Dawn che aveva – tra l’altro – lo scopo di testare le tute in dotazione agli astronauti che non erano ancora state nello spazio aperto.

Isaacman è un miliardario statunitense, fondatore di Draken International, società che fornisce servizi areonautici alla difesa statunitense e CEO di Shift4, una societò di elaborazione dei pagamenti. Dopo di lui è stata la volta di Sarah Gillis, una dipendente di SpaceX.

Anche gli altri due passeggeri della navicella Crew Dragon hanno indossato le tutte spaziali perché il veicolo non dispone di camera di compensazione e quindi all’apertura del portello tutto l’equipaggio è stato esposto allo spazio esterno. La pressione nella cabina è stata abbassata gradualmente fino al livello del vuoto per permettere l’apertura del portello per poi, una volta che è stato richiuso, essere riportata ai livelli normali.

L’attività si è svolta con la navetta a 700 chilometri dalla terra – 300 chilometri più in alto rispetto alla Stazione spaziale internazionale – mentre volava tra Australia e Antartide.

Tra i risvolti scientifici della missione ci sono i test delle comunicazioni laser di Starlink e i dati sono anche stati raccolti nel corso dell’attraversamento da parte di Crew Dragon delle Fasce di Van Hallen. Importante, se non primario, anche l’obiettivo commerciale visto che dopo il successo di questa prima missione si potrebbe creare un potenziale mercato di “passeggiate spaziali” per miliardari.