La visita di tre giorni di Sánchez si svolge in un contesto di aspre tensioni fra l’Unione europea e la Cina, dopo che Bruxelles aveva imposto dazi provvisori sui veicoli elettrici cinesi
È iniziata lunedì, 9 settembre, la missione in Cina del primo ministro spagnolo, Pedro Sánchez, arrivato a Pechino in una visita ufficiale di tre giorni.
Pechino, dove il capo del Governo spagnolo presiederà l’inaugurazione del IX Forum Spagna-Cina, una piattaforma di diplomazia pubblica tra i due Paesi il cui ultimo incontro si è tenuto a Madrid nell’ormai lontano 2015, sarà la prima tappa di un viaggio, volto a rafforzare le relazioni politiche, economiche e commerciali bilaterali, in un momento di forti tensioni tra l’Unione Europea e la seconda maggiore economia mondiale.
Durante i colloqui con il primo ministro, Li Qiang, e successivamente con il presidente cinese, Xi Jinping, Sánchez, solleverà il delicato tema del deficit commerciale che la Spagna ha accumulato con il gigante asiatico e presenterà un piano, destinato ad aumentare gli investimenti cinesi in Spagna.
Sánchez, ha comunicato al premier cinese, Li Qiang, che “in un mondo con grandi opportunità e sfide, la Spagna vuole continuare a rafforzare le sue relazioni con la Cina per dare pieno significato al partenariato strategico globale”. La Spagna “vuole costruire ponti per difendere insieme un ordine commerciale equo, nel più scrupoloso rispetto del quadro multilaterale e mantenendo i nostri mercati aperti, che consentirà alle nostre economie di crescere e di beneficiare le nostre industrie e i nostri cittadini”, ha sottolineato il premier spagnolo.
Sullo sfondo delle tensioni tra la Cina e la Germania, ex partner numero uno di Pechino in Europa, Sánchez, accompagnato dal ministro degli Esteri, Jose Manuel Albares, cercherà di rafforzare anche le relazioni a livello politico: secondo alcune fonti del Governo spagnolo, la “visita dimostra che Pechino considera Madrid un partner di crescente interesse all’interno della UE e manifesta la volontà di avere contatti politici regolari”.
“Il nostro obiettivo è mantenere lo slancio politico della relazione bilaterale, rafforzare le relazioni economiche e commerciali e sostenere la cultura, l’istruzione e la scienza spagnola in Cina”, ha scritto Sánchez in un post sul social X.
Dopo l’inaugurazione del Forum Spagna-Cina, la partecipazione a una riunione del Business Advisory Council, composto da 15 aziende spagnole e 21 cinesi, Sánchez sarà ricevuto dal primo ministro Li Qiang, con il quale presiederà successivamente alla firma di diversi accordi economici e commerciali.
Sánchez volerà poi a Shanghai nella tarda serata di lunedì, dove martedì aprirà l’incontro d’affari Spagna-Cina.
“La Cina è disposta a cogliere la visita del primo ministro Sánchez come un’opportunità per far progredire le relazioni bilaterali, approfondire la fiducia reciproca attraverso scambi di alto livello e affrontare le sfide globali attraverso una cooperazione di alta qualità”, ha dichiarato in precedenza il portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Mao Ning.
La visita del premier spagnolo avviene sullo sfondo delle tensioni tra la UE e Cina su vari dossier: a luglio Bruxelles aveva imposto tariffe provvisorie sui veicoli elettrici cinesi esportati verso i mercati del Vecchio Continente, mentre la Commissione europea ha affermato che le “aziende cinesi beneficiano ingiustamente di generosi sussidi governativi, che consentono loro di mantenere i prezzi bassi”.
Di risposta Pechino ha presentato un reclamo all’Organizzazione mondiale del commercio “per salvaguardare i diritti e gli interessi di sviluppo dell’industria dei veicoli elettrici e la cooperazione sulla trasformazione verde globale”. Inoltre il Ministero del Commercio cinese ha dichiarato di aver avviato “un’indagine anti-dumping” sulle importazioni di “carne di maiale e sottoprodotti di maiale” dall’Unione europea, aprendo così la strada a restrizioni commerciali in un settore molto “sensibile” per la Spagna e per alcuni altri Paesi della UE.