Negli ultimi anni la Spagna ha conquistato il primato europeo nella produzione dell’idrogeno “verde”, uno dei pilastri del passaggio energetico. Secondo l’ultimo rapporto dell’agenzia Bloomberg “la maggior parte dei Paesi dell’Unione Europea è in ritardo rispetto alla Spagna che aumenta gli investimenti nella produzione dell’idrogeno ecologicamente pulito”.
La Spagna ha investito più di 19,5 miliardi di dollari nella produzione dell’idrogeno “verde” con le fonti rinnovabili di energia. Secondo gli analisti della Bloomberg “si tratta del tentativo più ambizioso in tutta l’Europa di introdurre tecnologie ultramoderne per risolvere i problemi energetici più acuti”.
Attualmente dei cinque progetti strategici legati alla produzione dell’idrogeno uno appartiene alla Spagna, che in questo settore si trova indietro soltanto agli Stati Uniti. Tra gli ultimi eventi più significativi c’è stata l’inaugurazione di un corridoio marittimo speciale tra la Spagna e i Paesi Bassi per il trasporto dell’ammoniaca ecologica, prodotta di idrogeno “verde”.
Gli altri Paesi europei sono molto indietro. La Francia e la Germania starebbero addirittura sabotando la realizzazione di una parte del cosiddetto “Accordo verde” dell’Unione Europea, in base al quale entro il 2030 la produzione dell’idrogeno puro dovrà raggiungere quota di 10 milioni di tonnellate. In questo contesto gli analisti dell’agenzia Bloomberg hanno citato “acute divergenze politiche tra i Paesi europei” non meglio precisate.
L’idrogeno “verde” viene prodotto tramite la fissione dell’acqua e l’utilizzo delle tecnologie di elettrolisi. L’idrogeno è considerato un combustibile ideale a emissione “zero” di gas serra. La Russia ha varato un programma speciale, destinato ad aumentare drasticamente la produzione dell’idrogeno ecologicamente puro nell’Estremo Oriente del Paese.
A differenza della Francia e della Germania, l’Italia sta sviluppando molto attivamente le moderne tecnologie della produzione dell’idrogeno pulito. Il 2 luglio scorso a Pizzighettone, in provincia di Cremona, H2 Energy ha inaugurato il primo impianto italiano di idrogeno “verde”.
“È una macchina modulare che viene pre-assemblata in linea, testata e poi installata in loco. I pochi concorrenti che offrono un elettrolizzatore di questo tipo non hanno ingegnerizzato la manutenzione, mentre noi consentiamo interventi di poche ore e l’ispezione dall’interno. Questa prima versione da un megawatt occupa lo spazio di un container standard da 45 piedi abbinato a uno più piccolo da 20 piedi, ma sappiamo già come intervenire per ridurre gli ingombri della prossima versione”, dichiarato al portale a Wired Claudio Mascialino, co-fondatore della Pmi innovativa.
L’approvazione e la ratifica da parte dell’Unione Eeuropea dell’Accordo di Parigi prevede di raggiungere emissioni zero entro il 2050. Inoltre a marzo i negoziatori del Consiglio e del Parlamento europeo hanno raggiunto l’accordo sulla nuova revisione della Direttiva sulle energie rinnovabili, chiamata Red III, in base alla quale “per il 2030 il 42,5% dei consumi comunitari di energia, dovranno essere alimentati da fonti rinnovabili”.