Stati Uniti: una nuova fabbrica di microchip particolarmente avanzati

La taiwanese TSMC costruirà un secondo stabilimento di microchip nello stato dell’Arizona (USA)

Disastri naturali, come il recente devastante terremoto, più le crescenti tensioni con la Cina, questi fattori costringono i produttori taiwanesi a cercare nuovi territori sicuri dove spostare le proprie produzioni. La Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (TSMC), la più grande azienda produttrice di microchip al mondo, ha annunciato che costruirà un secondo stabilimento negli Stati Uniti, in Arizona, presso il quale saranno prodotti microchip particolarmente avanzati, molto richiesti anche per lo sviluppo dei sistemi di intelligenza artificiale.

Gli Stati Uniti cercano di ridurre la dipendenza dalla Cina e hanno annunciato che “contribuiranno alla costruzione della fabbrica innovativa con 6,6 miliardi di dollari di sovvenzioni e con altri 5 miliardi di crediti agevolati”. L’investimento rientra nel cosiddetto “Chips Act”, una legge con cui l’amministrazione del presidente, Joe Biden, intende smarcarsi dalla Cina e aumentare notevolmente le capacità degli Stati Uniti di produrre microchip e altri componenti elettronici essenziali.

Il nuovo stabilimento, che dovrà diventare operativo nel 2028, sarà un secondo che la taiwanese TSMC sta costruendo sul suolo americano. Il progetto della prima fabbrica – sempre nello stato dell’Arizona – era stato presentato ancora nel 2020, durante l’amministrazione dell’ex presidente Donald Trump. I lavori di costruzione sono ormai a buon punto e lo stabilimento dovrà iniziare le produzione nel 2025. Gli Stati Uniti hanno incluso la produzione di microchip tra le questioni essenziali di sicurezza nazionale e l’8 di aprile la TSMC ha annunciato che “realizzerà anche un terzo impianto, che inizierà la produzione dal 2030”.