Il ministro degli Esteri di Israele, Eli Cohen, ha incontrato Najla al Mangoush, ministro degli Esteri della Libia. L’incontro, rivelato dallo stesso Cohen, è avvenuto a Roma ed “è il primo in assoluto tra i ministri dei due Paesi. Obiettivo è stato esaminare le opzioni per le collaborazioni e le relazioni tra i Paesi e preservare l’eredità dell’ebraismo libico”.
“Le dimensioni strategiche e la posizione della Libia danno alle sue connessioni una grande importanza e un enorme potenziale per lo Stato di Israele – ha spiegato ancora il ministro di Gerusalemme, secondo quanto riporta l’ANSA – Ho parlato con il ministro degli Esteri del grande potenziale per entrambi i paesi derivante dalle loro relazioni, nonché dell’importanza di preservare il patrimonio ebraico libico, compresa la ristrutturazione delle sinagoghe e dei cimiteri ebraici nel paese”.
La notizia non è tuttavia stata apprezzata a Tripoli dove si sono sviluppati movimenti di protesta con tanto di bandiere israeliane date alle fiamme e la gente che chiedeva le dimissioni di Mangoush.
Il risultato è stato una sospensione decisa dal Premier Abdelamid Dbeibah e l’avvio di indagini sul conto della donna che ricopre il ruolo di ministro degli Esteri del Governo di unità nazionale libico dal 2021. Il ministro della Gioventù Fathallah Abdullatif al-Zini dirigerà il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale fintanto che la commissione istituita per indagare sull'”incontro segreto” non si sarà espressa.