Sudamerica, la siccità mette a rischio l’export agricolo

Il fiume Paranà è ai limiti della navigabilità

Uno dei risvolti della siccità che sta colpendo il Sud america è favorire gli incendi (molti dei quali sarebbero di origine dolosa) che stanno flagellando il continente. L’altro è la grave scarsità d’acqua che sta colpendo i fiumi, fatto che porta (anche) a problemi di navigabilità.

Preoccupa in particolare il fiume Paraguay, particolarmente importante per il trasporto dei cereali, che è ai minimi storici a causa della grave siccità che ha interessato in particolare il Brasile. Il fiume all’inizio delle seconda settimana di settembre ha toccato il minimo storico ad Asuncion, capitale del Paraguay, facendo segnare -0,82 metri sotto lo zero idrometrico battendo il precedente record negativo fatto segnare nel 2021.

Il Paraguay è una via di comunicazione indispensabile per vari Paesi sudamericani, un fiume lungo 3400 km che nasce in Brasile e poi attraversa Paraguay e Argentina interessando con i vari affluenti anche Bolivia e Uruguay. Da qui passano milioni di tonnellate di prodotti agroalimentari destinati all’esportazione. Una danno economico per i Paesi direttamente interessati ma che può aver ripercussioni a livello globale se si pensa che, per fare un esempio, l’Argentina è il maggior produttore mondiale di olio e di farina di soia, il Paraguay è il terzo.
Il corso d’acqua sfocia poi nel Paranà, a sua volta ai minimi storici, secondo quanto spiegano le autorità argentine.

“Le navi hanno dovuto trasportare volumi inferiori alla media della loro normale capacità di carico. Questo ha generato ritardi e allungato i tempi di viaggio”, ha spiegato a Reuters un portavoce della Camera di frantumazione dei semi oleosi e dei cereali del Paraguay (CAPPRO). Il vicedirettore della Direzione di Meteorologia e Idrologia del Paraguay, Jorge Sanchez, ha poi spiegato all’agenzia britannica che anche le prospettive per i prossimi mesi (ottobre e novembre sarebbe la stagione delle piogge) non sono rosee: sarebbero previste infatti meno piogge del normale a causa del fenomeno meteorologico La Nina.