Domenica 22 ottobre in Svizzera si sono svolte le elezioni che hanno rinnovato il Parlamento della Confederazione.
A vincere la tornata è stata l’Unione democratica di centro (UDC), un partito conservatore, che ha confermato i sondaggi che la davano in testa, ottenendo 62 seggi su 200, 9 in più rispetto all’ultima legislatura. Al secondo posto c’è il Partito socialista svizzero (PS) con 41 seggi (+2), quindi l’Alleanza di Centro e i Liberali radicali (PLR) con 29 e 28 seggi, rispettivamente +1 e -1 seggi. Il risultato peggiore è quello dei Verdi, con 23 seggi, 5 in meno, e anche l’altra formazione ambientalista ma schierata a centro destra, il Partito verde liberale (PVL) che avrà 10 seggi, ovvero 6 seggi in meno rispetto alla legislatura precedente.
La 52 esima legislatura della Confederazione elvetica sarà inaugurata il 4 dicembre, dal presidente del Centro Gerhard Pfister, decano del Consiglio nazionale.
Le elezioni, secondo quanto riporta la radiotelevisione svizzera di lingua italiana RSI, segnano un netto distacco tra l’elettorato delle campagne e delle città. Nelle prime ha prevalto l’UDC mentre nelle seconde il Partito Socialista. L’UDC, formazione di destra nazionalista, ha raggiunto il 29% dei voti puntato su una campagna anti immigrazione e anti europeista. Ha fatto molto discutere l’idea del partito di voler evitare il superamento dei 10 milioni di abitanti, soglia che sarebbe superata secondo le stime nel 2035. Le forze più moderate (PS, Centro, PLR) però tutto sommato hanno tenuto e non sembrano esserci quindi all’orizzonte grandi cambiamenti nel futuro del Parlamento elvetico. Il sistema è infatti proporzionale e non prevede premi di maggioranza.