Tensioni geopolitiche causano perdite miliardarie all’Egitto

Il presidente Al Sisi: l’Egitto è circondato dalle aree di tensione dal Sudan, alla Striscia di Gaza e al Libano

Abdel Fattah Al Sisi

Da martedì 1° di ottobre l’Egitto assume la presidenza di turno del Consiglio per la pace e la sicurezza dell’Unione Africana (AUPSC). Come ha dichiarato il rappresentante permanente dell’Egitto presso l’Unione Africana, Mohamed Gad, “il Cairo lavorerà per rafforzare il ruolo del Consiglio come organismo che si occupa di mantenere la pace, la sicurezza e la stabilità e di affrontare le sfide di sicurezza e di sviluppo del Continente africano”. Sotto la presidenza egiziana sono previste alcune missioni in Sudan “per rafforzare la solidarietà dell’AUPSC con il popolo sudanese e per sostenere le istituzioni statali del Paese”.

Alla guida dell’AUPSC l’Egitto intende lavorare a 360 gradi per cercare delle soluzioni politiche delle crisi non solo in Africa, dove a Khartum, in Sudan, la residenza dell’ambasciatore degli Emirati Arabi Uniti è stata attaccata da un raid aereo, ma anche nelle zone vicine che danneggiano seriamente gli interessi finanziari de Il Cairo.

Come ha dichiarato il presidente egiziano, Abdel Fattah Al Sisi, “a causa delle crescenti tensioni geopolitiche nella regione l’Egitto ha registrato perdite pari a 6 miliardi di dollari: “Il Canale di Suez ha perso tra il 50% e il 60% delle sue entrate, corrispondenti a oltre 6 miliardi di dollari, a causa delle tensioni regionali degli ultimi otto mesi”. Le difficoltà economiche sono legate al conflitto in corso nella Striscia di Gaza e alle azioni dei ribelli sciiti filo-iraniani Ansar Allah (Houthi) nello Yemen. Gli Houthi, che controllano la capitale yemenita Sana’a, hanno intensificato gli attacchi contro le navi che transitano nel Mar Rosso meridionale, accusandole di collaborare con Israele. L’escalation della tensione ha colpito molto seriamente il traffico marittimo attraverso il Canale di Suez, uno dei passaggi commerciali più importanti del mondo. “Gli sviluppi attuali ai confini orientali (Gaza), meridionali (Sudan) e occidentali (Libia) dell’Egitto sono preoccupanti e potrebbero espandere il conflitto, quindi dobbiamo rimanere vigili”, ha sottolineato il presidente Al Sisi.