Terremoto ai vertici politici della Cina

Li Shangfu è stato rimosso da ministro della Difesa, Esonerati anche il ministro delle Finanze e quello della Scienza e della Tecnologia

A Pechino le insistenti voci riguardo al possibile siluramento dell’influente ministro della Difesa cinese, il generale Li Shangfu, circolavano da tempo. Il capo militare era scomparso dagli eventi politici e dalla vista del pubblico circa due mesi fa, con l’ultima apparizione registrata al Terzo Forum Cina-Africa per la pace e la sicurezza, tenutosi a Pechino il 29 agosto.

Ma solo martedì 24 ottobre i media statali, tra cui il network televisivo CCTV e l’agenzia stampa Xinhua hanno annunciato che il presidente della Cina, Xi Jinping, ha “firmato il decreto di rimozione” di Li Shangfu da Consigliere di Stato e ministro della Difesa”. Inoltre è stato confermato anche il licenziamento dell’ex ministro degli Esteri, Qin Gang, anche dalla prestigiosa carica di “Consigliere di Stato”.

È stata una delle ultime scosse del terremoto politico che sta scuotendo i vertici del potere a Pechino. Le purghe erano iniziate lo scorso luglio con la sparizione dalla scena del capo della diplomazia cinese, Qin Gang, e il successivo licenziamento all’apparenza per una relazione extraconiugale con una conduttrice televisiva di Hong Kong e anche per un’indagine sulle possibili infrazioni alla sicurezza nazionale.

Subito dopo con la pesante accusa di “corruzione” sono stati esonerati alcuni generali di alto rango ai vertici della cosiddetta Rocket Unit, una divisione d’élite dell’Esercito liberatorio-popolare cinese, che venne costituita nel 2016 per controllare il “parco” sempre più ampio e potente delle testate nucleari della Cina.

I media statali che tradizionalmente si presentano come “portavoce” del vertici del Partito comunista della Cina non hanno fornito alcuna motivazione sul provvedimento a carico di Li Shangfu. Formalmente sia Li Shangfu, che Qin Gang sono stati rimossi su disposizione del Comitato permanente del Congresso nazionale del popolo, che rappresenta il ramo legislativo del Parlamento cinese. La decisione è stata seguita dalla firma degli appositi decreti presidenziali da parte di Xi Jinping. L’opinione pubblica cinese ora si aspetta che il generale Li Shangfu sarà presto espulso dalla Commissione militare centrale, il massimo organo militare, nella quale attualmente è il numero due dopo Xi Jinping.

Il maxi rimpasto di alto profilo nel Governo di onnipotente Xi, che ha messo in stato d’allarme gli investitori, è costato anche le cariche al ministro delle Finanze, Liu Kun, e a quello della Scienza e della Tecnologia, Wang Zhigang. Mentre non si sa ancora a chi il presidente Xi affiderà il prestigioso posto al vertice della Difesa, il Comitato permanente del Congresso Nazionale ha subito nominato a ministro delle Finanze, Lan Fo’an, e a quello della Scienza e della Tecnologia, Yin Hejun. Non si è trattato di una decisione spontanea: sia Lan che Yin erano stati nominati nei mesi scorsi Segretari dei Comitati del Partito comunista cinese nei rispettivi ministeri.