The Mirror: gli hacker diffondono in Rete pacchi di documenti segreti britannici

Molte migliaia di documenti classificati “top secret”, che riguardano i siti più segreti e sensibili dell’esercito e dell’intelligence della Gran Bretagna, sono stati pubblicati online da un gruppo di hacker. Lo scrive domenica 3 settembre il quotidiano inglese The Mirror che ha subito addossato la colpa ai “cyber-criminali molto probabilmente legati alla Russia”. Altre fonti sostengono che si possa trattare della Corea del Nord.
Secondo The Mirror, “gli hacker del gruppo LockBit, tra i più pericolosi del mondo, hanno preso di mira il ministero della Difesa britannico e hanno fatto trapelare migliaia di documenti online, che tra l’altro potrebbero aiutare i possibili criminali e terroristi a penetrare in alcuni dei siti più segreti della Gran Bretagna, tra cui la base del sottomarino nucleare HMNB Clyde, il laboratorio di armi chimiche di Porton Down e un centro di ascolto spionistico del GCHQ”. Inoltre i criminali informatici del LockBit avrebbero sottratto delle informazioni segrete riguardanti la protezione di alcune carceri di massima sicurezza del Regno Unito.
Secondo le fonti confidenziali del quotidiano “gli hacker hanno rubato i documenti il mese scorso (agosto 2023 per chi legge, N.d.R.) in seguito a un attacco senza precedenti ai computer della società Zaun”, con sede nel West Midlands, che produce sistemi e algoritmi di sicurezza per i siti più vulnerabili. “Il Governo – scrive il quotidiano britannico – deve ora spiegare perché i sistemi informatici di questa azienda erano così vulnerabili. Qualsiasi informazione che fornisca misure di sicurezza a potenziali nemici è estremamente preoccupante”.
Il deputato laburista Kevan Jones, che fa parte del Comitato ristretto per la difesa della Camera dei comuni, ha dichiarato ai giornalisti: “Ciò potrebbe essere molto dannoso per la sicurezza di alcuni dei nostri siti più sensibili”.
L’attacco informatico a Zaun ha fatto seguito a una serie di gravi violazioni della sicurezza che hanno coinvolto la polizia inglese, nel corso delle quali erano stati messi a rischio i dati personali riservatissimi di circa 47.000 agenti. I fatti scioccanti del genere di certo non mancano: la polizia dell’Irlanda del Nord ha condiviso accidentalmente i dati personali di 10.000 suoi dipendenti.
Inutile però cercare tutti questi documenti “top secret” nel “normale” internet: secondo The Mirror gli hacker avrebbero diffuso i dati sul “dark web”, Rete nascosta accessibile soltanto tramite un software speciale. Il gruppo LockBit è stato iscritto nelle liste dei criminali più ricercati dell’FBI statunitense sin dal 2020 e c’è chi sostiene che abbia emesso in tutto il mondo riscatti per 80 milioni di sterline britanniche.