L'opera in bronzo databile attorno al III secolo a.C. è attualmente nel museo Villa Malibu, in California
L’Italia cerca di riavere il suo Atleta di Fano, una statua di bronzo datata tra il IV e il II secolo a.C. attualmente esposto al museo Villa Getty di Malibu, in California.
L’opera fu trovata da alcuni pescatori nel 1964 al largo di Fano, nella regione dell’Italia centrale delle Marche e non fu consegnata alle autorità come prescriverebbe la legge italiana. Dopo varie peripezie e compravendite illegali fu venduta, nel 1977 per 4,4 milioni di dollari alla Getty foundation, del petroliere statunitense Jean Paul Getty.
Lo Stato italiano rivuole la statua visto che è stata esportata in modo improprio e già nel 2018 la Cassazione aveva stabilito che la statua fosse di proprietà italiana e il governo aveva in seguito fatto richiesta al museo che l’opera venisse restituita. Getty riufiutò e fece ricorso alla Corte Europea dei Diritti Umani, a Strasburgo. Che però pochi giorni fa ha dato ragione all’Italia confermando che le pretese sull’Atleta su altre 15 statue greche sono pienamente legittime.
Pochi giorni fa il museo californiano ha annunciato che restituirà alla Turchia una testa di bronzo, databile tra il I secolo a.C. e il II secolo d.C. che era stata acquisita nel 1971 ma dopo essere stata rubata. Ma per quanto riguarda l’Atleta di Fano, opera attribuita da alcuni studiosi a Lisippo, da altri alla sua scuola, Getty respinge la sentenza di Strasburgo.
“Pensiamo che la proprietà da parte del Getty da oltre 50 anni di un’opera d’arte che non e’ stata creata da un artista italiano, ne’ è stata trovata in territorio italiano, sia giusta, etica e in linea con la legge americana e il diritto internazionale”, spiega il museo in un comunicato aggiungendo che intende difendere i suoi diritti nelle sedi appropriate.
Secondo Getty la statua sarebbe di produzione greca e pescata in acque internazionali, pertanto non ci sono prove che sia di proprietà italiana. La Corte di Cassazione italiana spiega invece che l’opera è stata portata a terra da italiani a bordo di un peschereccio battente la bandiera italiana e poi esportata illegalmente.