Non è stata chiesta formalmente la riunificazione con la Russia. Tutto deciderà la reazione del presidente russo, Vladimir Putin, che giovedì pronuncerà un discorso sullo stato della Nazione.
Il Congresso dei deputati di tutti i livelli della Transnistria che si è riunito mercoledì 28 febbraio nel capoluogo Tiraspol, ha adottato una risoluzione in cui è stato chiesto “aiuto da parte della Russia per far fronte alle crescenti pressioni economiche, politiche, sociali e di altro tipo” che la vicina Moldavia sta esercitando su Tiraspol. Invece non è stata chiesta formalmente la riunificazione alla Federazione Russa, come era stato ipotizzato.
La Transnistria è una striscia di terra (4.163 km2) schiacciata tra la Moldavia e l’Ucraina. La popolazione di 465.100 persone è composta al 33,8% di russi, al 33,2% di moldavi e al 26,7% di ucraini. La Transnistria autoproclamò l’indipendenza dalla Moldavia il 2 settembre del 1990 che non è mai stata riconosciuta dalle Nazioni Unite.
Negli ultimi mesi la Transnistria ha denunciato crescenti pressioni da parte del Governo moldavo, che ha praticamente imposto il blocco economico del territorio filo russo.
In attesa di una reazione del presidente russo, Vladimir Putin, che giovedì 29 febbraio pronuncerà un discorso sullo stato della Nazione di fronte alle Camere riunite del Parlamento, la Duma di Stato (Camera bassa del Parlamento russo) ha detto che valuterà l’appello dei deputati della Transnistria “quando lo riceverà ufficialmente”. Intanto il vice presidente del Comitato della Duma per gli affari della Comunità degli Stati indipendenti, Konstantin Zatulin, ha detto che “la Duma si consulterà anche con Putin e con il ministero degli Esteri russo”.
La Russia dà priorità alla protezione degli interessi degli abitanti della Transnistria e considera attentamente tutte le sue richieste. Lo ha annunciato il ministero degli Esteri della Russia: “Proteggere gli interessi degli abitanti della Transnistria, i nostri cittadini, è una delle priorità. Tutte le richieste sono sempre attentamente considerate dai dipartimenti russi competenti”, ha riferito il dicastero, ricordando che 220.000 persone, ovvero il 50% degli abitanti della Transnistria, hanno la cittadinanza e i passaporti della Russia.