La chiusura per manutenzione del traforo del Monte Bianco, che unisce Italia e Francia, e le restrizioni ai mezzi pesanti sul valico del Brennero, tra Alto Adige e Austria, costituiscono un grande problema per l’export italiano.
Il Monte Bianco è chiuso per manutenzione fino al 18 dicembre, la prima di una ventennale serie di stop all’importante collegamento tra due dei più importanti Paesi UE finalizzati a ripristinarne le strutture e le misure di sicurezza. Le aziende appaltatrici sanno che non possono in alcun modo ritardare la riapertura della via di comunicazione visto che dal 18 dicembre si entra nella settimana del Natale, essenziale per l’economia turistica dei paesi che si trovano ai due imbocchi del tunnel, Courmayeur in Italia e Chamonix in Francia.
Ma quello che più preoccupa è la chiusura programmata per 3 mesi all’anno fino al 2042. Un fatto che secondo Francesco Turcato, presidente di Confindustria della Valle d’Aosta costerebbe “quasi il 9,8% di Pil, quasi 1.500 posti di lavoro che andrebbero persi, e non più recuperabili”. L’unica soluzione alternativa, che lascia però fredda la Francia, è la realizzazione di una seconda canna, terminata la quale si potrebbero affrontare i lavori strutturali all’attuale tunnel.
Più “politica” è invece la situazione relativa al Passo del Brennero, dove le difficoltà create dalle autorità austriache provocano spesso interminabili code di tir alla frontiera tra Italia e Austria. Dopo mesi di dibattito il Governo italiano è passato alle vie di fatto e il Consiglio dei ministri “ha adottato la richiesta del MIT (Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) di avviare la procedura prevista dall’art.259 del Trattato Ue contro i divieti austriaci al Brennero. Toccherà alla Corte chiarire se i divieti austriaci al traffico pesante siano legittimi o se debba prevalere il principio della libera circolazione”, ha spiegato il ministro Matteo Salvini.
Il ricorso alla Corte di Giustizia europea è un passo particolarmente importante visto che mai l’Italia aveva fatto una simile azione contro un altro Stato per violazione del diritto Ue.