Gli USA rimarranno nella NATO soltanto se gli alleati europei pagheranno i loro conti
Nella sua prima intervista da quando è stato rieletto presidente degli Stati Uniti, Donald Trump (nella foto) ha parlato con l’emittente televisiva NBC di cosa intende fare nei quattro anni del suo nuovo mandato. La parte principale dell’intervista, durata più di un’ora, è stata dedicata alle politiche interne dalla “grazia a molte delle persone condannate per l’assalto al Congresso statunitense del 6 gennaio 2021”, alle tasse e ai nuovi programmi di protezione sociale delle famiglie americane.
Trump ha parlato anche delle sue intenzioni sulla politica estera. Le cose più rilevanti le ha dette sulla guerra in Ucraina, sostenendo la necessità di un “immediato cessate il fuoco” e di cominciare un negoziato. Il presidente eletto degli USA ha anche sottolineato che “l’Ucraina dovrà aspettarsi un sostegno militare minore da parte degli Stati Uniti quando lui tornerà presidente”.
Venerdì, 6 dicembre, Trump ha visitato la Francia in occasione della riapertura dopo l’incendio della cattedrale Notre-Dame di Parigi. Subito dopo il suo arrivo nella capitale francese, Trump incontrato privatamente il presidente, Emmanuel Macron, e anche il presidente ucraino, Vladimir Zelenskyy, che dopo l’incontro ha annunciato sui social media che “in tre hanno parlato di una pace giusta nella guerra del suo Paese contro la Russia”.
Però un rappresentante di Trump ha voluto precisare che “Zelenskyy è stato ammesso all’incontro solo alla fine e ha partecipato ai colloqui per meno di 10 ultimi minuti”.
A Trump è stato poi chiesto se intenda far rimanere gli Stati Uniti all’interno della NATO, l’alleanza militare difensiva a cui partecipano 32 paesi occidentali: ha detto inizialmente di sì, se i Paesi europei “pagheranno i loro conti come dovuto”. Ma poi ha anche detto di essere disposto a cambiare idea se le “cose da questo punto di vista dovessero andare diversamente”.
Trump ha sempre avuto posizioni critiche sulla NATO e ha sempre fatto riferimento a questioni economiche e a contributi finanziari assolutamente insufficienti da parte degli Stati membri dell’Alleanza nordatlantica.