Donald Trump è stato arrestato. L’ex presidente si è consegnato spontaneamente e la sua permanenza presso il carcere della contea di Fulton, in Georgia, è durata solo 20 minuti dopodiché è stato rilasciato su cauzione. È la prima volta che un ex presidente viene arrestato. E il tycoon ha trasformato il tutto in un enorme spot: dalle immagini della discesa dal suo jet privato al tramonto, e il lungo corteo di auto e moto con cui si è recato al carcere fino all’espressione di sfida nella foto segnaletica che entrerà nella storia.
L’accusa è quella di aver tentato di ribaltare il voto in Georgia nel 2020. All’ex presidente sono stati letti i 13 capi di imputazione, tra cui la cospirazione, e poi è stato schedato: “numero P01135809, maschio bianco, altezza 1,92 cm, 97 chili, capelli biondi o fragola, occhi blu”. Quindi la foto segnaletica, che lo stesso Trump ha postato sui social network accompagnata dalla scritta “Election interference, never surrender”, ovvero “Interferenza nelle elezioni, mai arrendersi”. E’ piuttosto chiara l’intenzione di utilizzare “viralmente” questa foto come simbolo (e gadget elettorale) di una presunta persecuzione politico-giudiziara.
E la stessa foto è stata pubblicata anche su X (ex Twitter), primo post di Trump da oltre 2 anni. Il suo profilo era stato bloccato dopo i fatti di Capitol Hill, poi la scalata di Elon Musk al social network e lo sblocco lo scorso novembre. Profilo che è tornato ad essere utilizzato proprio per postare la foto segnaletica. Lo stesso Musk ha “ritwittato” aggiungendo il commento “next level”.
Trump si dovrà ripresentare il 5 settembre per l’udienza in cui dovrà dichiararsi colpevole o non colpevole.