Le consultazioni politiche tra Turchia e Russia ad Ankara si svolgono lo stesso giorno del summit informale a Granada, in Spagna, tra l'Unione europea e la Comunità politica europea (CPE)
Giovedì 5 ottobre ad Ankara la Turchia e la Russia terranno il primo turno di consultazioni “politiche” per tracciare una “linea comune di cooperazione con diverse organizzazioni economiche internazionali”. Le consultazioni Turchia-Russia si svolgono in “parallelo” al summit informale dell’Unione europea e della Comunità politica europea (CPE), una piattaforma istituita nel 2022 per discussioni politiche e strategiche sul futuro dell’Europa, che si terrà a Granada, in Spagna, il 5-6 ottobre.
Gli osservatori internazionali sottolineano il fatto secondo cui la delegazione turca alle consultazioni di Ankara sarà guidata da Mehmet Kemal Bozay, vice ministro e Direttore del dipartimento del ministero degli Esteri per le relazioni con l’Unione europea, mentre a capo dei rappresentanti russi si troverà il vice ministro degli Esteri, Aleksandr Pankin, che in passato aveva lavorato presso le Nazioni Unite a New York e Ginevra.
Le fonti di Mosca hanno reso noto che Bozay e Pankin discuteranno del lavoro congiunto della Turchia e della Russia all’interno dell’Organizzazione della cooperazione economica del Mar Nero (OCEMN) anche alla luce dell’ex accordo sul grano ucraino e delle esportazioni dei cereali russi tramite i porti turchi.
Nel solo mese di settembre 2023 la Russia ha esportato 7 milioni di tonnellate di grano, il volume più alto degli ultimi sei anni. Le esportazioni russe sono state dominate da frumento, importato lo scorso mese dall’Egitto (780.000 tonnellate), dalla Turchia (616.000 tonn.) e dall’Iran (490.000 tonn.).
Secondo i media turchi le consultazioni di Ankara devono lanciare un segnale molto forte a Bruxelles anche sull’imminente allargamento della Ue, che sarà il tema centrale del summit di Granada. E, ancora una volta, la Turchia è assente dalla lista di una decina di Paesi-candidati. Come se volesse “rincarare la dose” la Commissione europea ha preannunciato la pubblicazione di un rapporto sulla situazione attuale e sulle prospettive di sviluppo delle relazioni tra la Turchia e l’Unione europea, che “conterrà alcune conclusioni” che di certo piaceranno poco o niente al presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, il quale ha già dichiarato di “non aspettare più nulla” dalla Ue.
Se l’Unione europea non correggerà i suoi errori, soprattutto sulla liberalizzazione dei visti per i turchi, Bruxelles “non potrà aspettarsi più nulla dalla Turchia”, ha detto il leader turco, secondo il quale anche la Turchia “non si aspetta più nulla dall’Unione europea, che ci ha tenuto per 40 anni davanti alla porta chiusa”. Erdogan ha affermato che Ankara “non tollererà più alcuna nuova richiesta o condizione riguardo al processo di adesione” della Turchia. “Abbiamo mantenuto tutte le promesse fatte alla UE ma loro non ne hanno mantenuta quasi nessuna”, ha detto il presidente turco in riferimento al nullaosta di Ankara all’ingresso della Svezia nella NATO, che sta ancora spettando la ratifica del Parlamento di Ankara.